Gavino Coradduzza stadio (2)LECCE (di Gavino Coradduzza) – Tre giorni non accordano che scarse possibilità di cambiare radicalmente una situazione quasi stratificata dopo sei partite di campionati e l’intera fase di preparazione, Coppa Italia compresa. Su questo punto, Braglia è stato molto chiaro, sgombrando il campo da ogni volo pindarico di chi, forse, immaginava il tecnico come portatore di unguenti salvifici. Non è e non può essere così. Si tratta di tre giorni utili sì per conoscere quale farina c’è nel sacco ed iniziare quindi la limatura nella testa di chi, tra i suoi ragazzi, ne ha bisogno.

Sotto l’aspetto tattico, per chi preferisce, si può parlare di modulo, niente di molto nuovo e di diverso ci si può aspettare. Ne consegue che quella contro l’Ischia sarà una partita che non si scosterà di molto da quelle fino ad oggi disputate dal Lecce; potrebbe pertanto essere ancora una partita con qualche patema d’animo, con qualche attentato alle coronarie dei tifosi, ma con la solita (ma anche più accentuata) voglia di soggiogare l’avversario; immagino anche un atteggiamento maggiormente aderente al dettato comportamentale che, volenti o nolenti, la Serie “C” impone.
In buona sostanza mi aspetto meno fronzoli, maggior concretezza, partecipazione al gioco privilegiando più sostanza e meno estetica, particolarmente dalla trequarti in su dove, il quasi certo rientro di Moscardelli, varrà ad elevare il tasso di pericolosità.
Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.