LECCE – Coldiretti Lecce non nasconde la preoccupazione per la grave situazione che ormai da due anni attanagliata l’agricoltura del Salento: “Sollecitiamo la scienza a mettere presto nero su bianco i risultati sulla tolleranza del Leccino alla Xylella fastidiosa. Dati che sembrano più che incoraggianti”. “Dal 2013 – dice il direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante – l’agricoltura salentina è bloccata dalle imposizioni europee che vietano non solo il reimpianto dell’ulivo ma anche del mandorlo, del ciliegio, oltre ad altre specie che caratterizzano il paesaggio mediterraneo”.
“L’area infetta è ormai ben lontana dalla linea tagliafuoco che dovrebbe fermare l’avanzata del batterio – dichiara Brillante che poi aggiunge – Appare incomprensibile il divieto di impianto di ulivi e di altre piante da frutto, così come appare assurdo non poter piantare barbatelle e piantine di ortaggi acquistate dai vivai salentini e si è invece costretti a comprarle da fuori regione”. “Non chiediamo il finanziamento per il reimpianto ma ci battiamo per la libertà di scelta imprenditoriale dei coltivatori salentini. Non dare questa libertà – conclude Brillante – significa costringere all’inattività economica soprattutto dove la patologia ha colpito gravemente”.
“Il desiderio di mettere a dimora nuove piante – dice il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno – è sintomo di una voglia di riscatto e del recupero di un giusto rapporto con l’ambiente e il territorio da parte del popolo salentino. Questi sentimenti vanno valorizzati e non possono essere soppressi da un divieto che ad oggi non ha più senso”.