LECCE (di Silvia Famularo) – La prima legge di Murphy recita: se qualcosa può andar male lo farà. Ed infatti ieri pomeriggio per il Lecce è andato tutto storto, almeno fino ad un minuto dalla fine del tempo regolamentare. Contro una squadraccia che sembrava di categoria inferiore e che non è riuscita a fare possesso palla neppure in superiorità numerica, il Lecce rimedia un mesto pareggio acciuffato negli ultimi minuti di gioco grazie alla freddezza di Vècsei che approfitta della clamorosa dormita di un difensore avversario e finalmente segna gettando il pallone dentro una porta che era parsa stregata per tutta la partita. Il risultato, bugiardo perché in campo si è visto solo il Lecce, è maturato alla fine di una gara che i giallorossi hanno giocato in maniera grintosa e gagliarda, anche se a volte confusa, fino alla fine sbagliando dei gol incredibili grazie alla bravura del portiere avversario (è un fenomeno?), alla tremenda sfortuna che ci perseguita da anni ma soprattutto ad una terribile imprecisione al tiro (ho contato almeno 8 palle gol costruite dalla squadra salentina). Se Diop, che pure è stato bravo per senso di posizione e dinamicità, o Camisa, che prende la traversa a pochi centimetri di distanza dalla porta, avessero mirato giusto avremmo potuto certamente vincere agevolmente ed invece abbiamo dovuto sempre inseguire.
Infine una nota a parte merita capitan Papini, giocatore di grande esperienza, che inanella ammonizioni a ripetizione e che ieri si è fatto pure espellere.
La Casertana lo scorso turno di campionato ha fatto gol con un solo tiro in porta, la stessa cosa ha fatto ieri il Martina segnando come al solito dalla sinistra, il Lecce sta perdendo punti importanti e per fortuna che all’orizzonte del Girone C di Lega Pro non si vede avanzare nessuna corazzata inaffondabile.