Paolo PerroneROMA – “Lo Stato ha trasformato ipocritamente i Comuni nel proprio gabelliere”. È quanto ha dichiarato il sindaco di Lecce Paolo Perrone, vicepresidente vicario nazionale Anci, intervenuto ieri a Roma al convegno nazionale su “Federalismo fiscale: a che punto siamo?” Alla manifestazione hanno preso parte il presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, Giancarlo Giorgetti, il direttore della School of law dell’Università Luiss, Alberto Zanardi, il sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze, Enrico Zanetti, l’assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, Achille Variati, presidente dell’Upi (Unione province italiane), Gianpiero D’Alia, presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali e il presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Francesco Boccia.

“Negli ultimi anni – ha spiegato il numero due dell’Anci, Paolo Perrone i Comuni hanno visto tagliati i propri trasferimenti dalle casse dello Stato per 17 miliardi di euro, di cui ben 12 solo negli ultimi 4 anni. Si tratta di un prezzo salatissimo che le Amministrazioni sono state costrette a pagare e che ha avuto effetti devastanti per i cittadini, vittime di un sistema inaccettabile e per questo iniquo. Nel 2010 il Comune di Lecce, giusto per citare un esempio, ha ottenuto trasferimenti statali per 25 milioni di euro. Lo scorso anno, al contrario, è stata questa Amministrazione a versare nelle casse statali la somma di circa 2 milioni di euro. Un vero paradosso. Queste cifre sono sufficienti a spiegare, al di là di qualsivoglia ragionamento politico-economico, quale difficile situazione stiano attraversando i Comuni italiani in questo particolare momento storico”.On.Giorgetti Convegno Federalismo fiscale: A che punto siamo? 09.07.15 arch.3639

“È innegabile, dunque – prosegue il vicepresidente vicario nazionale Anci – che i Comuni abbiano contribuito in maniera determinante al processo di risanamento dei conti pubblici, tuttora in atto. Ora, tuttavia, è giunto il momento che anche gli altri livelli istituzionali, a partire dal Governo centrale – le cui inefficienze sono sotto gli occhi di tutti – facciano la loro parte per rimettere in sesto il Paese mettendo fine così al lento e graduale deterioramento della situazione finanziaria dei Comuni. L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di sbloccare le spese di investimento e garantire un livello qualitativamente accettabile dei servizi offerti ai cittadini, valorizzando l’autonomia e la responsabilità dei Comuni”.

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