LECCE – Con larga partecipazione di pubblico, continuano i concerti promossi dal Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Il cartellone propone due appuntamenti, nelle giornate di venerdì 29 e sabato 30 maggio, con il “Festival di Musica Acusmatica” che si terrà presso l’Auditorium del Conservatorio a Lecce (ore 19:00). I due concerti sono affidati alle cure di Francesco Abbrescia, di Franco Degrassi e degli allievi della classe di Musica Elettronica del Conservatorio di Lecce, alle prese con un programma di “musiche per altoparlanti” degli stessi allievi, con ospiti del Crr di Parigi (docenti Denis Dufour e Jonathan Prager) e dell’Università delle Arti di Osaka (docente Tomonari Higaki).
Nella musica acusmatica si fruisce di un suono senza che la sua sorgente reale sia visibile. È un’arte sonora le cui opere sono realizzate in studio con suoni ripresi da microfono e/o da sintetizzatore, manipolati e fissati su supporto analogico o digitale. Si differenzia sia dalle elettroniche “di consumo”, per l’assenza di suoni di batteria elettronica che scandiscono il tempo, sia dalla musica elettroacustica o elettronica dal vivo (di origine “colta” o “popular”), perché in “concerto” non sono presenti strumentisti che producono o elaborano suoni. È destinata a un tipo di ascolto attento e concentrato, che avviene in condizioni rilassate, senza essere offeso da dinamiche sonore che oltrepassano una dimensione ambientale “ecologica”. In tali condizioni è necessario un uso cosciente e raffinato degli altoparlanti, che da meri strumenti di riproduzione asettica del suono assurgono al ruolo di strumenti di proiezione sonora, facendo di quest’arte una sorta di “cinema per l’orecchio”.
L’acusmatica usa qualunque tipo di materiale sonoro, spostando continuamente il confine tra suono e rumore fino a considerare tutti i suoni esistenti o immaginabili potenzialmente idonei per la creazione artistica. Il “concerto” acusmatico (proiezione acusmatica) è la diffusione delle composizioni in sala (anche in spazi non abitualmente destinati alla musica) attraverso un sistema di “proiezione del suono” detto “acusmonium”, senza musicisti che generano suoni “dal vivo”. Sta al concerto tradizionale acustico (o misto acustico-elettronico) come il cinema sta al teatro: non prevede “attori” in carne e ossa (strumentisti), ma solo immagini, in questo caso immagini sonore. Prima delle proiezioni sonore in occasione di una serie di concerti tenuti in Italia nel 2006 Stockhausen annunciò: «Caro pubblico, nella musica elettronica non c’è nulla da vedere…»