LECCE – Che il momento sia pesante a Lecce e per il Lecce è un dato oggettivo. Eppure, proprio per stemperare gli animi ed invitare la piazza a sorridere per un attimo abbiamo scelto di misurarci anche quest’anno con il classico “Pesce d’aprile“. Non ce ne vogliano gli involontari diretti interessati né, tanto meno, i tifosi giallorossi ed i nostri lettori. Pur trovandoci in una fase delicata della stagione e della storia del club salentino, serve ricordare che il non prendersi troppo sul serio, a volte, è la sola “arma” da usare per contrastare l’amarezza che la quotidianità riserva ai più.
Nessuno screzio tra Alberto Bollini e Fabrizio Miccoli (LEGGI QUI). I due sono e restano due seri professionisti. Nessun litigio, nessuna zuffa, nessuna battuta infelice. Così come non sono certo i due preparatori le “gole profonde” che potevano lasciar trapelare una simile indiscrezione. Anche la famiglia Tesoro, dal presidente Savino, al diesse Antonio, hanno ben altre noie a cui badare in questo frangente del campionato.
Sdrammatizzare per restare compatti e ritrovare unità d’intenti tra squadra, società, supporters e territorio. Ecco l’unica ricetta in grado di dare risposte concrete, sul campo e sempre all’insegna della civiltà che contraddistingue il capoluogo salentino e la sua gente. Che sia un buon 1° aprile, capace di far tornare il sorriso sulle labbra di quanti hanno il Lecce nel cuore.