LECCE (di Carmen Tommasi) – Così non va: seconda sconfitta di fila per il Lecce di Alberto Bollini. Allo stadio “San Vito” di Cosenza ci pensa Elio Calderini nel primo tempo a mandare in bambola la difesa del Lecce e a siglare il gol prodezza dell’1-0, su azione da solista, che è valso i tre punti ai calabresi. La rete del vantaggio è arrivata nel miglior momento dei giallorossi, che poi hanno provato in tutti i modi a superare il buon Nicola Ravagna, prima con Abruzzese, Embalo, Moscardelli e nella ripresa anche con Daniele Mannini. Giallorossi troppo fragili a centrocampo, non perspicaci e abili a finalizzare in avanti e puniti oltremisura dagli avversari nell’unica palla gol avuta nei primi 45’, così come successo nel match con la Juve Stabia. La classifica a otto partite dalla fine del campionato parla chiaro: 51 punti e play-off seriamente a rischio per i salentini, il distacco dalla Casertana e dalla Juve Stabia è ora a +4.
DIFESA
Top – Walter Lopez: PUNTIGLIOSO. Il terzino uruguaiano rientra dalla giornata di squalifica e ritorna dominatore sull’out sinistro: sono tantissimi i palloni toccati dall’ex Penarol, numerosi cross “spizzati” in avanti e tanta corsa su e giù sulla fascia di propria competenza. Qualche appoggio di troppo sbagliato e risulta poco efficace dalla trequarti in poi, ma ci sta se si ha alle calcagna uno come Criaco. Indomabile.
Flop – Kevin Vinetot: INGENUO. Il centrale francese, dopo due partite da protagonista, si rende complice insieme a Marcus Diniz, del gol vittoria messo a segno da Calderini imbeccato dal compagno Cristian Caccetta, L’ex Crotone, poi, se la cava con disinvoltura fino a quando resta in campo. Al 79’ della ripresa lascia spazio a Fabrizio Miccoli. Sbavatura pesante.
CENTROCAMPO
Quasi top – Stefano Salvi: CUORE PULSANTE. Il centrocampista romano, parte inspiegabilmente dalla panchina, entra in campo al 56’ della ripresa e con il solito savoir faire si danna l’anima per cercare di portare i suoi sull1-1. Si trasforma, a fasi alterne, in vice Papini e prova ad imbastire la manovra, e quando serve fa del suo anche in fase di interdizione. Non efficace, ma generoso: almeno ci prova, uno dei pochi.
Flop – Filipe Gomes Ribeiro: FRENO A MANO TIRATO. L’ex Perugia resta in campo fino al 56’, gioca da mezz’ala sinistra e si sa che quello non è il ruolo che più sta nelle corde del regista brasiliano dai piedi buoni. Prova andare in gol, invita a Abruzzese a farlo e cerca di rendersi protagonista della manovra giallorossa, ma senza fortuna: cala ad inizio ripresa e Bollini gli preferisce un più fresco Stefano Salvi. QUALITÀ SPRECATA, DISORIENTATO.
ATTACCO
Tutti flop – INOPEROSI. Attacco inconcludente quello del Lecce, con Davide Moscardelli che fa a sportellate dal primo all’ultimo minuto con l’avversario di turno, ma che è spesso isolato e a cui arrivano pochissimi palloni giocabili. Del tutto inconsistente, invece, la prestazione, durata solo 45’ minuti, di Jacopo Manconi: il baby giallorosso, classe ’94, fa fatica a trovare una condizione accettabile, come è giusto che sia per un elemento che non gioca continuità, e appare sfasato nel tridente d’attacco. Decisamente non positivo nemmeno l’ingresso in campo del brasiliano, dal 1′ della ripresa, di Gustavo Di Mauro Vagenin, bei dribbling ma pur sempre inconcludente e fazioso nel proporsi in avanti. Quasi sufficiente la prova di Carlos Embalo: l’ex Palermo va vicino al gol in più occasioni ed è sempre in movimento, un grattacapo per gli avversari. Nemmeno l’ingresso in campo di Fabrizio Miccoli (al 79′) ha cambiato le sorti del gioco. STERILI, SENZA BUSSOLA.