COSENZA (di Massimiliano Cassone) – Il Lecce arriva al “San Vito” dopo la sconfitta interna contro la capolista Salernitana ed è chiamato ad una prova importante per non allontanarsi troppo dal treno dei Play Off, unico obiettivo rimasto in quest’annata a corrente alternata; di fronte c’è il Cosenza di Giorgio Roselli che deve fare a meno di Cori squalificato, di Sperotto, Blondett, Magli e Serpieri infortunati e deve fare i conti con la forma precaria di Cesca (si accomoda in panchina) che seppur convocato non può dare un contributo importante a causa dell’elongazione all’adduttore subita durante l’ultimo allenamento. Alberto Bollini deve fare a meno di Bogliacino e Sacilotto infortunati.
Giornata particolare per la società salentina che oggi compie 107 anni. Sono 2216 gli spettatori paganti di cui una ventina giunti da Lecce.
Al fischio d’inizio dell’arbitro Tardino della sezione di Milano le due squadre iniziano a battagliare dando vita ad un incontro mai banale. Il primo tempo si chiude sull’1-0 con Calderini che fa il Messi, stende tutta la difesa del Lecce ed ipnotizza Caglioni, gonfiando la rete con un gol di pregevole fattura. La squadra di Bollini potrebbe pareggiare in diverse occasioni, fa la partita e recrimina per un episodio dubbio ai danni di Moscardelli, atterrato in piena area alla mezz’ora da Carrieri, ma il direttore di gara lascia correre.
Il secondo tempo vede i salentini attaccare in modo confuso senza riuscire a pareggiare; non servono nemmeno i sei minuti di recupero ad una squadra che soffre atrocemente la mancanza di una punta centrale. Bravo Roselli che, con un 4-4-2 semplice, senza orpelli e presunzione, trova il gol e lo difende con mentalità da Lega Pro. Bollini lascia perplessi un po’ tutti per la sua capacità di stravolgere sempre le formazioni e non schierarne mai nessuna uguale all’incontro precedente, almeno laddove fosse possibile farlo. Il Lecce perde l’ennesimo treno, rimedia la nona sconfitta stagionale e rischia seriamente di allontanarsi anche dalla zona utile per sognare ancora. È tutto da rivedere. Festa di compleanno rovinata e tristezza infinita in casa giallorossa, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso.
PRIMO TEMPO – Roselli schiera il suo “undici” con il 4-4-2: Ravaglia; Ciancio, Tedeschi, Carrieri, Corsi; Statella, Arrigoni, Caccetta, Criaco; De Angelis, Calderini.
Alberto Bollini pur restando fedele al suo modulo, il 4-3-3, cambia molto nella formazione titolare, lascia in panchina Lepore e Salvi, affida le chiavi della cabina di regia a Filipe e per la prima volta schiera titolare Manconi: Caglioni; Diniz, Vinetot, Abruzzese, Lopez; Filipe, Papini, Mannini; Manconi, Moscardelli, Embalo.
Sono i giallorossi a fare la partita e già nei primi minuti provano ad impensierire Ravaglia con Lopez colpo di testa (al 2°) e Moscardelli dai trenta metri (al 4°). Il Cosenza difende bene e riparte in modo velenoso e passa in vantaggio al 10°. Calderini, innescato da Criaco, riceve palla a centrocampo, ara tutto il terreno di gioco, taglia a fette la difesa giallorossa, entra in area e batte l’incredulo Caglioni che sembra avere la testa tra le nuvole. Eurogol del Cosenza e per il Lecce la gara è tutta in salita. I salentini però non si abbattono ma inizialmente si arrabattano senza creare ma crescono col passare dei minuti e costringono l’avversario a difendere il gol. Il pareggio potrebbe arrivare al 18°: sciabolata morbida di Filipe su punizione con la palla che arriva sulla testa di Abruzzese che schiaccia a terra verso Ravaglia, ma il portiere compie un miracolo e devia con scatto felino. Al 25° è la volta di Embalo ad andare vicino al gol; l’esterno recupera un buon pallone lavorato e difeso al limite dell’area di rigore da Manconi e calcia ma termina fuori. Al 29° break del Cosenza con De Angelis in contropiede che prova il cross in area ma Caglioni, attento, blocca sul nascere ogni velleità. Sul capovolgimento di fronte, Moscardelli in area combatte come un leone, difende la palla ma viene atterrato da Carrieri, per l’arbitro non è calcio di rigore; il barbuto giallorosso protesta. Al 33° ed al 35° ci prova ancora il Lecce a sfondare prima con un tiro di Filipe Gomes e poi con una “carezza” a giro dai 20 metri di Manconi con la palla che termina alta. La squadra di Roselli si limita a difendere e non cerca di offendere col Lecce che è costretto a riprendere per i capelli la gara imposta e cercare il pareggio. Termina 1-0 il primo tempo, senza recupero.
SECONDO TEMPO – Bollini lascia negli spogliatoi Manconi e manda in campo Gustavo. Il nuovo entrato fa gran movimento e dopo due minuti semina il panico sulla fascia e viene atterrato; batte la punizione dalla trequarti laterale Filipe, la sfera arriva a Vinetot al centro dell’area che prova la girata ma viene disinnescata da un rimpallo. Al 53° la palla buona arriva sulla testa di Gustavo che la spreca. Cinque minuti dopo il brasiliano crossa per Moscardelli che di testa spara fuori. Passano appena 50 secondi ed è sempre Gustavo che mette giù un bel cross lungo di Lopez, e serve Mannini che da pochi passi sbaglia un gol fatto.
Al 64° contropiede del Cosenza con Carrieri ma Caglioni esce a “terra” e sventa il pericolo. Il Lecce propone gioco, seppur in modo confuso mentre i padroni di casa annusano odore di vittoria e difendono il preziosissimo vantaggio. Bollini al 74° getta nella mischia Miccoli e richiama Vinetot in panchina, spostando Mannini a destra in difesa e Diniz centrale con Abruzzese. Un minuto dopo occasionissima per Embalo che riceve la palla Mannini, che era stato pescato da Salvi, e calcia trovando Ravaglia prontissimo. Il “Romario del Salento” cerca di fare buon gioco ma sembra in un deserto, i compagni non riescono mai a farsi trovare pronti e lui gioca in modo statico in una squadra confusionaria che attacca a tutto spiano ma con le idee confuse. Al 90°Moscardelli riceve da Miccoli, smorza di petto per l’accorrente Papini che viene chiuso nel morso della difesa rossoblù. Sono sei i minuti di recupero ma i giallorossi non riescono a raggiungere il pareggio nemmeno al 94° quando Miccoli, servito da Gustavo con una palla nata dai piedi di Papini, si libera degli avversari e calcia di destro nelle braccia di Ravaglia che dice no e proietta la sua squadra alla vittoria, meritata, di un incontro che alla vigilia si presentava pieno di insidie.
TABELLINO: COSENZA-LECCE 1-0
COSENZA (4-4-2): Ravaglia; Ciancio, Tedeschi, Carrieri, Corsi; Statella (76° Fornito), Arrigoni, Caccetta, Criaco (70° Zanini); De Angelis, Calderini (86° Tortolano). A disposizione: Saracco, Novello, Chidichimo, Cesca. Allenatore: Giorgio Roselli.
LECCE (4-3-3): Caglioni; Diniz, Vinetot (74° Miccoli), Abruzzese, Lopez; Filipe (56° Salvi), Papini, Mannini; Manconi (46° Gustavo), Moscardelli, Embalo. A disposizione: Scuffia, Beduschi, Di Chiara, Lepore. Allenatore: Alberto Bollini
ARBITRO: Andrea Tardino di Milano
MARCATORI: 10° Calderini (L)
AMMONITI: 17° Vinetot (L), 71° De Angelis (C)