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Francesco Mariano, centrocampista del Gallipoli

GALLIPOLI (di Gabriele De Pandis) – Quell’1-1 tanto vicino quanto lontano, per differenti aspettative, rispetto a dodici mesi fa. Gallipoli e Fidelis Andria non è mai una partita banale, come l’ultimo incrocio dove in ballo c’era la promozione diretta in Serie D. Francesco Mariano, centrocampista classe 1995, è, insieme agli altri giovani Negro e Levanto, il superstite della truppa guidata da Calabro impostasi sui federiciani nella corsa al primo posto nonostante il doppio pareggio negli scontri diretti. I tempi, con l’Andria sbarcata in D grazie ai play-off, come gli obiettivi delle due formazioni ora sono diversi: il Gallo vuole festeggiare al meglio le due vittorie di platino in chiave salvezza con una grande prestazione contro i rivali andriesi e, d’altra parte, la Fidelis cerca un successo per continuare la corsa alla promozione in Lega Pro. Mariano, al primo anno in Serie D nella sua seconda stagione in giallorosso, è con 23 presenze il giocatore più impiegato in stagione, colonna sia della prima gestione che di questo “secondo” Gallipoli intento a “portare la nave in porto”.

“Tanto agonismo”- Il primo pensiero del ragazzo leccese va alla partita di domenica: “Sarà difficilissima, ma nulla è già deciso; loro, nonostante le squalifiche di Moscelli e Bova, verranno qui per conquistare il bottino pieno ma noi non siamo sazi dopo le due vittorie contro San Severo e Grottaglie. Sarà una partita in cui, più che la nostra tecnica, dovremo metterci anima, sudore e tanto agonismo”. Le insidie più pericolose per il Gallo verranno dal reparto offensivo andriese: “Hanno un attacco temibile, Lattanzio e Olcese su tutti. Non dimentichiamoci però del nostro ex compagno Volpicelli”. L’ambiente dovrà giocare un ruolo importante: “Spero che il pubblico sia presente in massa domenica allo stadio, in modo da controbilanciare la presenza dei 400 sostenitori andriesi; dico pubblico e non tifosi perché loro ci sono sempre. Se salvezza sarà, tra le principali dediche c’è, come dice Lorenzo Legari, quella ai ‘pochi ma buoni’, sempre presenti nonostante tutte le avversità che abbiamo affrontato quest’anno”.

Pari importante”- L’1-1 dell’anno scorso, nonostante il lieto fine dell’avventura giallorossa, ha lasciato un po’ d’amaro in bocca a Mariano, desideroso di rivalse: “Cosa ricordo di quella partita? Sono partito dall’inizio e, tra qualche difficoltà, ho cercato di dire la mia; il forte vento ha condizionato tanto la partita, messa nel migliore dei modi per noi grazie all’eurogol di Tedesco (a segno in rovesciata, ndr). Purtroppo, il gol di Di Rito nei minuti di recupero ci ha privato di una vittoria meritata. È stato un pari importante, lì capimmo di essere in grado di vincere il campionato”. Tra le rivincite ricercate entra anche il match d’andata di questa stagione, finito 3-0 per i federiciani: “Poteva finire meglio, anche perché, sull’1-0 e sullo 0-0, abbiamo avuto più di una palla-gol”.

“Bravi a gestire”- Il successo di domenica in casa del Grottaglie non può che proiettare in alto le ambizioni del Gallipoli per una salvezza ormai alla portata: “Siamo stati cinici e fortunati a trovare subito il vantaggio con la punizione di Luca (Santonocito, ndr) e poi la partita si è messa in discesa, secondo me anche a causa della pressione dell’ambiente che caricava la squadra grottagliese. Dopo la partenza forte, interpretata proprio come ci chiede il mister, – continua il mediano cresciuto nel San Cesario- siamo stati bravi a gestire senza andare in affanno anche nei minuti finali”.

“Contento per queste prestazioni”- L’arrivo, o meglio “lo spostamento”, in panchina di Benedetto Mangiapane ha giovato al rendimento del giovane centrocampista, affiancato a Jean Mbida in una sorta di cerniera implacabile davanti la difesa: “Queste buone prestazioni da parte mia non sono frutto del caso, anche se non posso che essere contento per la continuità che sto realizzando. Con questo schieramento, faccio ciò che mi piace di più, rompere il gioco altrui per poi riavviare la manovra; a dire il vero, a questa mia crescita hanno contribuito anche le prime partite, giocate nel centrocampo a tre, che mi hanno abituato anche a dimostrarmi propositivo, esulando dai compiti di copertura. La designazione del mister al timone della squadra ha dato a tutti un deciso cambio di rotta, la sua conoscenza del gruppo e di tutte le dinamiche non poteva che portare ai frutti visti recentemente. Questo quadro serve ad aiutare la squadra: ci mancano almeno altri sei punti per la salvezza, magari da conquistare quanto prima per poi divertirci”.

“Sempre in campo”- L’ottenimento della matematica sicurezza della permanenza in D è solo il primo degli obiettivi di Mariano: “In questa stagione sono cresciuto tanto, qualche complimento mi rende più sicuro, anche se ancora la strada è molto lunga. Il futuro? L’anno prossimo sarò ancora under, ma il mio obiettivo è quello di scendere sempre in campo, magari da protagonista, indipendentemente dalla carta d’identità”. Tra i desideri c’è anche quello di alzare il (magro) bottino di reti, quest’anno fermo alla rete del temporaneo 1-0 nella vittoria contro il Brindisi: “È ahimè vero, anche se potrei rivendicare la paternità del gol di Sarno (sorride, ndr), a causa della mia deviazione sulla punizione di Santonocito”. La riconoscenza di Mariano al Gallipoli è stata tra i fattori più importanti nella scelta di sposare la causa giallorossa nonostante gli stravolgimenti di dicembre: “Al Gallo devo la mia prima esperienza importante, qui un anno e mezzo fa si è scommesso su di me senza indugi e io ho ripagato la fiducia combattendo su ogni pallone. Spero di dare sempre di più partita dopo partita”.

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