paganeseLECCE (di Gabriele De Pandis e Italo Aromolo) – Il Lecce è pronto a sbarcare su un altro pianeta. A Pagani, dove la squadra della città non vince una partita da due mesi ma l’allenatore Sottil può continuare a fare il proprio lavoro senza sentirsi in bilico dopo una partita e mezza. A Pagani, dove il mercato di gennaio ha portato le cessioni dei due capocannonieri (Caccavallo ed Herrera), ma la proprietà continua per la sua strada senza l’ombra di una contestazione. A Pagani, dove allo stadio vanno mediamente 800 persone, dove c’è un solo sito specializzato oltre a quello ufficiale, e dove per trovare un post sulla pagina facebook con più di due commenti (chiamasi discussione) bisogna andare indietro 10 giorni. Nella piccola città campana si vive anche così il calcio, in modo meno passionale e più disteso. Nella gara di questa sera al “Torre”, gli azzurrostellati tenteranno di fare lo sgambetto a un Lecce quantomeno distratto dalle proprie vicende societarie: l’obiettivo per i padroni di casa è tornare a far punti pesanti per una salvezza non più tanto scontata.

Il cammino fin qui: ascendenti e discendenti. Non più tanto scontata perché, a causa della lunga astinenza dal successo, la Paganese è precipitata con 29 punti all’11esimo posto in classifica, a sole 4 lunghezze dal quint’ultimo Melfi. L’ultima imposizione risale alla prima metà di dicembre, quando l’undici di mister Sottil superava per 1-0 il Catanzaro grazie a un gol di Calamai. Era la terza di un mini-ciclo di vittorie consecutive (le altre contro Aversa e Lamezia), che aveva proiettato la formazione azzurrostellata ad un passo dai play-off dopo il travagliato esonero di mister Cuoghi. Da allora, la macchina-Paganese si è improvvisamente ingolfata: lo stravolgimento della rosa nel mercato di gennaio avrà sicuramente contributo nell’involuzione sul piano del gioco e dei risultati. Nelle ultime 7 partite sono arrivati soltanto 4 punti, contro modesti avversari come tra gli altri Lupa Roma, Reggina, Martina e Messina. Piange anche il piatto dei gol realizzati (solo 21 in tutto il campionato, meno di uno a gara), nonostante la acclamata vocazione offensiva del 4-3-3 sottiliano. Squadra che ha nel proprio Dna le ripartenze a campo aperto, la Paganese ha sofferto particolarmente le gare giocate tra le mura amiche, in cui le 4 vittorie e gli altrettanti pareggi non hanno sono bastati ad evitare la condanna virtuale dei play-out nella graduatoria delle partite casalinghe.

malcore paganese
Giancarlo Malcore, ceduto a gennaio

Il calciomercato: . L’ottima prima parte di campionato ha condizionato sicuramente il mercato della Paganese, decisa a capitalizzare i punti dell’andata cedendo i pezzi pregiati della rosa e sostituendoli con elementi di categoria capaci di portare la barca in porto. La cessione, proprio a Lecce, del panamense Eric Herrera non è stata l’unica operazione importante del calciomercato invernale: hanno lasciato Pagani anche l’esperto terzino Antonio Bocchetti, trasferitosi di pochi chilometri per rinforzare la Salernitana, il difensore Nico Paterni (Correggese) e le punte Giuseppe Caccavallo (Casertana), Vittorio Bernardo (Catanzaro) e Giancarlo Malcore (svincolato). Rimanendo nell’alveo delle cessioni, è durata poco la seconda esperienza alla Paganese di William Da Silva e Ibrahim Maaroufi, svincolatisi dopo pochi mesi. I rinforzi scelti dal d.s. D’Eboli hanno riguardato per lo più il reparto arretrato. Nicolò Donida, trasferitosi a Pagani dal Salento, ha percorso il sentiero inverso rispetto ad Eric Herrera; l’ex Cuneo però non è l’unico acquisto del nuovo pacchetto difensivo azzurrostellato: l’esperto senatore Armando Perna (noto ai tifosi del Lecce per l’autorete decisiva in un Modena-Lecce della stagione 2007-08), il centrale 21enne Marco Schiavino e il terzino Riccardo Bolzan rimpingueranno la batteria delle scelte difensive di mister Sottil. A centrocampo, i piedi buoni di Nicola Malaccari cercheranno di non far rimpiangere le sgroppate di Herrera; il marchigiano è arrivato insieme a Lorenzo Longo, esterno in prestito dal Bari già a segno. In attacco, l’ex Salernitana e Frosinone Salvatore Aurelio cercherà di sorreggere il centro-boa Girardi, provando ad eludere la concorrenza degli altri due nuovi, i giovani Tommaso Biasci (arrivato dalla Lucchese) e Simone Russini, prodotto del vivaio della Ternana.

Top player– L’ariete offensivo Domenico Girardi cercherà contro il Lecce il suo quarto gol personale in una stagione in verità singhiozzante sotto il profilo della presenza sotto-porta. Le partenze delle due frecce esterne Caccavallo ed Herrera però costringono a maggiori responsabilità il bomber ex Melfi, ora comunque coadiuvato dal barese Longo, pronto a giocare il suo derby personale con il Lecce. Tra gli acquisti di gennaio spicca Nicola Malaccari, centrocampista completo capace di giocare in tutti i ruoli della mediana. Il calciatore jesino, autore di una bella stagione lo scorso anno al Gubbio, cercherà il rilancio personale a Pagani dopo una prima parte di stagione in chiaroscuro a Torre Annunziata. La ricetta? La solita. Intensità, dribbling ed inserimenti. Nella giornata di ieri però l’infortunio ha quasi compromesso il suo impiego, destinato ad essere centellinato magari nel secondo tempo vista la convocazione operata lo stesso dall’allenatore. Compagno di Malaccari è il mediano Baccolo, responsabile di un centrocampo che vede in Bergamini la nuova carta vincente del mazzo di mister Sottil. A causa dell’infortunio di Deli, il 20enne ex Bologna Primavera sta trovando più spazio, sfruttandolo al meglio nelle ultime uscite. Sarà interessante per lui il crash test a cui verrà sottoposto col centrocampo del Lecce.

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