LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Pagelle da Waterloo per un Lecce sconfitto 2-1 a Reggio Calabria e che dimostra di non trarre lezione dal passato. Al cospetto della cenerentola-Reggina, ultima in classifica e in crisi, i giallorossi giocano solo per un tempo e regalano l’intera ripresa ai padroni di casa abili a sfruttare le incertezze e l’inconcludenza degli ospiti. Il bandolo della matassa è stato perso in occasione dei cambi effettuati da mister Pagliari, con la squadra che si è inspiegabilmente disunita, lasciando l’iniziativa ai calabresi assai più pimpanti e vogliosi. A questo Lecce non possono bastare i soli Lepore e Moscardelli, né sperare che Herrera sia la gallina dalle uova d’oro in tutte le gare. L’atteggiamento di molti calciatori salentini non è per nulla in linea con le dichiarazioni rese nell’arco di tutta la settimana. Se neppure la scossa del cambio dell’allenatore è servita a svegliare questo gruppo e fargli scrollare di dosso timori assurdi forse servirebbe affidarlo ad uno psicologo vero che riesca a far sbloccare un organico incapace di rendere secondo il valore che possiede. Di punti persi come accaduto oggi al “Granillo” ce ne sono stati fin troppi per continuare a lanciare proclami di riscossa che restano tali solo sulla carta e nelle intenzioni. I mezzi passi falsi di Benevento e Salernitana hanno addirittura fruttato alle due battistrada campane un’altra lunghezza guadagnata sulla formazione leccese. Così il futuro non può che restare nebuloso e pieno di interrogativi a cui qualcuno, prima o poi, dovrà pur dare una risposta.
1. CAGLIONI: Che le uscite siano il suo tallone d’Achille lo hanno imparato anche i più distratti tra gli avversari. Si rende protagonista di un paio di interventi da brivido e resta immobile sulla linea bianca in occasione del primo gol reggino. Beccare 2 reti da una squadra che se non è allo sbando poco ci manca è un delitto imperdonabile. VOTO: 5
2. DINIZ: Primo tempo discreto sulla fascia destra, poi il ritorno in posizione centrale dopo l’infortunio occorso a Vinetot fa emergere lacune insospettabili. Si perde colpevolmente l’avversario nel raddoppio amaranto. VOTO: 5
3. DI CHIARA: Inizia il match col piglio giusto e non dispiace. Nella ripresa abbassa la guardia e sono guai anche dalle sue parti se è vero che da un cross dalla zona di sua competenza scaturisce il gol-vittoria della Reggina. VOTO: 5
4. VINETOT: Finché è rimasto in campo le cose giravano per il verso giusto. Nessun patema particolare al cospetto degli avanti calabresi, fino a quando le ginocchia gli si sono piantate nel terreno sulla carica dell’attaccante reggino ed è stato costretto ad alzare bandiera bianca. In attesa di valutare l’entità del danno subito, il Lecce si è privato di Martinez e l’augurio è che non si tratti di nulla di serio altrimenti lì dietro la coperta è drammaticamente corta. VOTO: 6.5 ——- (dal 61′) 14. LOPEZ: Entra e viene schierato a centrocampo ma non dà segni di ripresa rispetto alle precedenti apparizioni. Arruffone e nervoso appare con la testa altrove. VOTO: 5
5. ABRUZZESE: Regge con disinvoltura gli iniziali e velleitari attacchi reggini. Uscito Vinetot, cominciano i dolori e si fa uccellare in occasione del pareggio dei calabresi. VOTO: 5
6. SALVI: Corsa e impegno non mancano ma spesso gira a vuoto e si lascia travolgere dallo schieramento a 5 degli uomini di mister Alberti. VOTO: 5.5
7. LEPORE: Ce ne fossero di calciatori come come lui in questa squadra… Pennella un altro cross al bacio sulla fronte di Moscardelli che permette al bomber di rimpinguare il suo bottino. Sfiora il gol del possibile 2-2 dapprima su punizione ad effetto dal limite dell’area e poco dopo su tiro dalla distanza allo scadere. Quasi il solo a lottare come un leone. VOTO: 6.5
8. PAPINI: Questo Papini è un onesto “operaio” di centrocampo ben lontano dagli standard a cui ha abituato la piazza leccese nella scorsa stagione. Troppi errori di misura e in apnea nel rincorrere gli avversari. VOTO: 5
9. MOSCARDELLI: Unica nota lieta è l’aver aumentato il suo personale score di goleador di questo Lecce. Illude compagni, allenatore e tifosi con la rete siglata in apertura di gara, fallisce per un soffio altre due chance per andare in gol e dimostra, se ci fosse ancora bisogno, di essere di ben altra categoria. Fino a quando ha birra in corpo le cose girano al meglio, appena cala iniziano le sciagure per la sua squadra. VOTO: 6.5
10. FILIPE GOMES: Inizio promettente per il regista brasiliano che però sceglie di giocare solo un tempo portando Pagliari a richiamarlo in panchina in avvio di ripresa visto che con la testa era rimasto negli spogliatoi. VOTO: 5.5 ——- (dal 58′) 15. SACILOTTO: Periodo nero per lui. Al rientro dopo la squalifica seguita al “rosso” rimediato a Barletta, si fa ammonire nuovamente e sarà ancora appiedato per il prossimo turno. VOTO: 5
11. HERRERA: Parecchi passi indietro rispetto allo scoppiettante esordio di domenica scorsa. Una sola iniziativa all’altezza delle sua abilità tecniche e nulla più per il panamense che non riesce ad essere incisivo come capitatogli col Matera. VOTO: 5 ——- (dal 67′) 18. DELLA ROCCA: Ha sulla testa la palla del possibile 2-2 ma la manda a fil di palo. In un altro frangente, conclude verso la porta reggina ma con scarsa potenza e precisione. Appare distratto dalle insistenti voci di mercato che lo vorrebbero in partenza da Lecce. VOTO: 5
All. PAGLIARI: Questa squadra perde ancora la bussola nei secondi tempi delle partite, al cospetto di formazioni di bassissima classifica e in preda a crisi d’identità. Neppure lui riesce a rimediare a quella che appare una pecca intrinseca nel DNA del Lecce edizione 2014/2015 tanto che il futuro appare tutt’altro che roseo. I cambi effettuati in corsa creano confusione e non danno frutti. Una batosta difficile da digerire per lui, i giocatori ed i tifosi. VOTO: 5