Salvi
Stefano Salvi, centrocampista U.S. Lecce

SQUINZANO (di Carmen Tommasi) – “La maglia che porto per me è la più bella di tutta la Lega Pro e spero di potermi togliere delle soddisfazioni da questo momento in poi fino a giugno”: è arrabbiato, visibilmente deluso, Stefano Salvi quando analizza il momento “no” del suo Lecce, ma i suoi occhi brillano intensamente quando parla della maglia giallorossa. Romano di nascita, ma per l’ex Sorrento non essere nato nel Salento non significa tenere meno alle sorti della formazione giallorossa rispetto a chi è leccese di nascita: “La mia voglia di fare bene è la stessa che hanno Miccoli e Lepore, posso assicurarlo. Sono del Lazio -dichiara il 28enne centrocampista giallorosso due gol nel campionato in corso- e stiamo passando un periodo di mer.. io, la mia ragazza e tutta la mia famiglia. Non basta essere di Lecce per sentire il peso della maglia, sia chiaro. Le delusioni e le soddisfazioni di chi è nato qui, le vive anche chi non è nato a cinque km da Lecce. Io a Lecce e a questa maglia ci tengo”.

IN EMERGENZA –  Non saranno del match con il Matera, in programma sabato al Via del Mare alle ore 19:30,  Lopez, Carrozza e Sacilotto (squalificati) e gli infortunati Doumbia, D’Ambrosio e capitan Miccoli: “Tra squalifiche e infortuni siamo contati, ma non sarebbe la prima volta che affrontiamo una gara in emergenza, anche se mi piacerebbe che fossimo tutti al gran completo e al 100 percento. Fino ad adesso, però, una partita al completo non l’abbiamo mai giocata. Se il calciomercato mi destabilizza? A me personalmente no, se sono concentrato verso un obiettivo non ci penso, ma destabilizza forse un po’ di più l’ambiente”.

ERRORI IMPERDONABILI – Si commettono sempre troppe ingenuità individuali che nell’economia della gara costano poi care ai giallorossi: “Sicuramente a livello di nomi e media d’età media dovremmo fare dell’esperienza il nostro cavallo di battaglia. Io mi metto, però, nei panni di Sacilotto e Lopez, perché ci potevo essere pure io al loro posto. Qui siamo in 24 e credo che quello che è successo sia dipeso da un’alta impulsività e foga agonistica che ci è costata cara. Ma io apprezzo quando i miei compagni rincorrono con foga l’avversario, così come capisco loro quando succedono gli episodi accaduti nel derby col Barletta. Anche se è vero che dal campo c’era la sensazione che se non fossimo stati con l’uomo in meno la partita non sarebbe finita così. Così come è vero che nella ripresa abbiamo abbassato leggermente il baricentro e abbiamo sofferto un po’… “.

BYE BYE VETTA – Il primo posto sembra ormai un miraggio per la formazione salentina: “Addio alla vetta? Ora dista 10 punti e dobbiamo pensare che non avendo l’assillo del primo posto e non avendo nulla da perdere dobbiamo solo pensare a fare più punti possibili e ‘mentalizzarci’ sul percorso che dobbiamo fare, facendo ricredere il presidente Tesoro su quello che ha detto sulla nostra classifica dopo il derby (ovvero che al momento l’unico obiettivo del Lecce sono i playoff, ndr). Il Matera? Se scendiamo in campo con la fame giusta vinciamo la gara, ma è chiaro che se questo non succederà poi la prossima settimana staremo qui a commentare un’altra partita di mer..”.

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