GALLIPOLI- Il Gallipoli alza la voce chiedendo maggior rispetto da parte della classe arbitrale. La dinamica della sconfitta con il Brindisi, condizionata da qualche episodio a dir poco dubbio in area adriatica, ha indotto la società del presidente Quintana a diramare una nota in cui si evidenziano gli episodi in esame, fatti risalenti anche alla partita contro il Francavilla in Sinni del 4 gennaio.
Di seguito il comunicato inoltrato dal sodalizio di Lungomare Galilei:
“La S.S.D. Gallipoli Football 1909 srl chiede maggiore rispetto da parte della classe arbitrale. Dopo un’attenta riflessione, svolta con la massima serenità e lucidità, questa società intende, con fermezza, protestare contro alcune decisioni dei direttori di gara e dei loro assistenti che, nelle ultime settimane, ne hanno pesantemente condizionato i risultati sportivi. Ben consapevoli che l’errore sia insito nella natura e nelle stesse dinamiche del mondo calcistico, quello che il Gallipoli non accetta è la grossolanità dei torti subiti: un gol regolarissimo di Di Maira contro il Francavilla in Sinni al termine di un’azione di semplice lettura annullato per un fuorigioco inesistente; un rigore solare non assegnato nel secondo tempo della gara contro il Brindisi di domenica scorsa, dove non è bastata una sublussazione della mandibola sinistra ed un taglio al labbro inferiore (come da referto medico) del calciatore Mingiano per veder concesso un penalty che solo la terna designata non ha interpretato come tale. Pertanto, alla luce dei sopraccitati episodi, il Gallipoli pretende il massimo rispetto sul terreno di gioco sia come società, che come città, affinché, in un campionato in cui regna un assoluto equilibrio, queste valutazioni incresciose non continuino a penalizzare l’impegno ed i sacrifici non solo di una squadra ma di un’intera comunità”.