NOVOLI (di Massimiliano Cassone) – Abbiamo incontrato Gabriele Rubini conosciuto dal grande pubblico come Chef Rubio. Un divo “antidivo” che ti conquista subito dall’alto dei suoi 186 cm per la naturalezza e la semplicità con cui ti accoglie. Preso letteralmente d’assalto dai fan, si è prestato sorridendo con tutti per il selfie di rito con la Fòcara alle spalle. Rubio, ex rugbista professionista diventa cuoco nel 2010. Deve la sua fama al programma Unti e Bisunti vera chicca del canale DMAX (ch 52 dgt). Ieri sera insieme a Donpasta ha allestito una grande grigliata sui tizzoni ardenti della Fòcara per la gioia dei presenti; è stato uno dei momenti più carini dell’evento novolese 2015. Poche ore prima ci siamo incontrati ai piedi del Falò e ci siamo trasferiti in Sala Stampa. Chef Rubio è una forza della natura (un po’ come la Fòcara), questa è la prima impressione avuta (il più delle volte è sempre quella giusta).
Gabriele benvenuto a Novoli; dalle stradine e gli anfratti dei luoghi dove ha vissuto Unti e Bisunti alla Fòcara. Ci racconti le sue impressioni su questa grande festa.
“ È una festa che ha qualcosa di ancestrale e di magico. Vedere giovani e anziani che collaborano per realizzare questo monumento gigantesco, riuscendo a conservare la vecchia tradizione contadina, è meraviglioso. E poi c’è il fuoco figlio della tradizione che evidenzia l’importanza del povero sul ricco, regalando a tutti la certezza che il potente senza il povero è niente”.
Conosceva già la Fòcara? La descriva in un termine.
“Non conoscevo questa bellissima tradizione. Vedere la Fòcara è stato emozionante; pensare che tante mani si sono aiutate per realizzare le fascine con i rami potati, 90000 fascine tutte incassate ad arte, è incredibile ma nello stesso tempo toccante. La Fòcara con un termine? Maestosa”.
Chef Rubio è un “cuoco di strada”, uno che si sporca veramente le mani e non di certo cucina su piastre super lussuose; la gente la ama anche per questo.
“Oggi me le sporcherò più del solito (sorride n.d.r). Le sporcherò di cenere nella Fòcara per la grigliata. Comunque, il rapporto che ho col cibo è intimo; io devo toccare per scoprire tante cose, facendo così si ha la vera percezione di quello che si sta facendo”.
Ha altri progetti in Salento?
“Al momento no. Spero, però, di riuscire a incastrare qualche puntata di Unti e Bisunti ma non dipende solo da me, dobbiamo organizzarci. Ci tornerò sicuramente nel Salento perché mi ha accolto bene e mi è piaciuto”.
Un saluto a Novoli.
“Sono rimasto colpito piacevolmente dall’apertura dei novolesi. Ringrazio tutti e saluto, sicuramente tornerò”.