galassia LecceLECCE (di Italo Aromolo) – Paradossi di fine anno e destini beffardi. Mettiamo per un momento da parte le ultime tre sconfitte di fila, l’allenatore finito sulla graticola prima e poi esonerato ed i comprensibili scoraggiamenti per l’ennesimo, temuto fallimento sportivo all’orizzonte. Guardiamo ai numeri che, a volte, possono annoiare ma altre volte rivelano sorprendenti ed oggettive verità. Il 2014 del Lecce di Franco Lerda va in archivio come uno degli anni più vincenti di sempre: nell’ultimo ventennio, mai la formazione giallorossa aveva mantenuto una media di 2 punti a partita nell’arco di un anno solare. Impresa realizzata dalla corazzata guidata dal tecnico di Fossano, che in questo anno ha messo insieme la bellezza di 21 vittorie, 5 pareggi ed 8 sconfitte per un totale di 68 punti. Nei pensieri di quanti hanno creduto e sperato nella fatidica promozione in Serie B, poco importa se non si è arrivati al traguardo finale. È bene però ricordare come questa squadra, al centro della critica per evidenti limiti e difetti, sia riuscita a viaggiare ad un ritmo che spesso, nella storia recente del Lecce, si è rivelato ampiamente sufficiente per soddisfare le ambizioni stagionali.

Vittorie e sconfitte: mago Lerda, imbattibile Ventura. Viaggiare alla media esatta di 2 punti a partita per un anno intero: si tratta di un guinness senza eguali nel recente passato dell’U.S. Lecce, al di là del peso specifico che una categoria poco blasonata come Lega Pro può conferirgli. Nel 2007, si era in qualche modo avvicinato il Lecce di mister Giuseppe Papadopulo, che dominava il campionato di Serie B con vista sulla massima serie. La squadra del duo Tiribocchi-Abbruscato mise assieme 8 punti in più dell’attuale Lecce (76-68), ma ebbe a disposizione ben 10 partite in più per farlo: la media punti risulta così pari ad un modesto 1,7. Annus mirabilis anche il 1996, in cui il Lecce di Giampiero Ventura sfiorò il trono dei record: si contano 16 vittorie, 60 punti e media di 1,9 per la compagine che in due anni volò dalla Serie C alla Serie A. Menzione di merito per il Lecce versione 2004, i cui 53 punti in classifica valgono doppio perché conquistati nella massima serie: interpreti tecnici furono Delio Rossi nella sua fantastica rimonta-salvezza e Zdenek Zeman allo zenit del suo calcio offensivo.classifica anno solare 1994Il contatore di vittorie schizza in modo inversamente proporzionale al numero di sconfitte, non tantissime (8) nel corso dell’anno solare che sta per concludersi (praticamente la metà nelle ultime tre settimane). Si possono elencare senza tediare: Perugia, Viareggio, Pisa, Lupa Roma, Messina, Foggia, Martina Franca ed Ischia. Nel ventennio in questione, soltanto il succitato Lecce di Ventura fece meglio: nel 1996, i giallorossi persero contro Atletico Catania, Nocerina, Savoia e Genoa. La maglia nera per numero di kappaò appartiene all’anno 2006, quando il trio di allenatori Baldini-Rizzo-Zeman mise assieme ben 22 sconfitte tra Serie A e Serie B. Ma l’annus horribilis del calcio salentino è per antonomasia il 1994, periodo in cui un Lecce allo sbando precipitava vertiginosamente dalla Serie A alla Serie C. L’inezia di 3 vittorie e 18 punti fece da contorno all’anno del difficile passaggio di proprietà Jurlano-Semeraro.

Gol fatti e subiti: 2014 a un gol e mezzo. Chiudiamo la nostra indagine con qualche statistica sui gol fatti e subiti, lasciando al lettore la facoltà di “sfiziarsi” ulteriormente con le tabelle proposte. Il Lecce di Lerda chiude il 2014 con 51 gol all’attivo che, spalmati sulle 34 partite, significano circa 1,5 gol a partita. Numeri in leggera flessione rispetto al 2013, anno in cui il Lecce dei quattro allenatori segnò più gol (53) in meno partite (32). Se si pensa che in 4 degli ultimi 8 anni i salentini sono riusciti a fare meglio, si capisce come non si stata un’annata particolarmente feconda dal punto di vista offensivo.classifica anno solare 2004Carte ribaltate per quanto riguarda il Lerda difensivista, capace di innalzare un autentica Linea Maginot davanti alla porta difesa da Caglioni. Con soli 28 gol subiti, il reparto di capitan Abruzzese si aggiudica il primato della nostra ventennale classifica. La media di meno di una rete a partita (0.82) sorpassa persino quella di un mentore delle difese schierate come Giuseppe Papadopulo: nel suo 2007 giallorosso, il 3-5-2 del tecnico pisano incassò 0,84 gol a partita (36 in 43 gare).

Di seguito, ricapitoliamo alcuni dei record degli ultimi 20 anni solari:
Maggior numero di punti: anno 2007 – 76 punti (all. Papadopulo)
Media punti più elevata: anno 2014 – 2,0 punti a partita (all. Lerda)
Maggior numero di vittorie: anno 2007 – 22 vittorie (all. Papadopulo)
Maggior numero di sconfitte: anno 2006 – 22 sconfitte (all. Baldini, Rizzo, Zeman)
Maggior numero di gol fatti: anno 2007 – 63 gol fatti (all. Papadopulo)
Minor numero di punti: anno 1994 – 18 punti (all. Marchesi, Spinosi, Reja)
Minor numero di vittorie: anno 1994 – 3 vittorie (all. Marchesi, Spinosi, Reja)
Minor numero di sconfitte: 1996 – 4 sconfitte (all. Ventura)
Minor numero di gol subiti: anno 2014 – 28 gol (all. Lerda).

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