LECCE – Attonito, stupito ed esterrefatto, tre sinonimi per racchiudere lo stato d’animo di Paolo Pagliaro dinanzi alla notizia della proposta del PD che vorrebbe ridurre le Regioni a 12 unità. Proprio il Movimento Regione Salento persegue l’idea e la battaglia per la riorganizzazione territoriale, in modo da concentrare e non disperdere le risorse dal proprio territorio d’origine. E per questo il Movimento Regione Salento ha sposato il progetto studiato dalla Società Geografica Italiana che divide la penisola italiana in 31 oppure 36 regioni a misura “d’uomo”, eliminando di fatto tutti gli altri enti che diverrebbero inutili.
“Sembra uno scherzo di carnevale ma purtroppo non lo è, anche perché siamo a Natale e ci troviamo davanti un bel pacco preparato da quella cattiva politica che tentiamo da anni di combattere”. Afferma Paolo Pagliaro. “Parlo della proposta irrazionale e pericolosa avanzata dal Partito Democratico di ridurre il numero delle Regioni a 12, che suona come un attentato alla democrazia dei territori. Privati ormai del tutto -continua- di centri decisionali i territori della“periferia dell’Impero” sono ormai destinati alla desertificazione. E questi che fanno? Pensano bene di procedere nella direzione di una ulteriore centralizzazione, dove il confine tra cittadino e potere politico diviene sempre più netto e radicale. In termini di governance del territorio siamo davvero alle pezze e vediamo perché:
•La riduzione del numero delle Regioni va nella direzione opposta a quella dell’autodeterminazione dei territori
•Li priva della potestà di promozione, custodia e difesa degli interessi locali
•Esaspera i livelli di attrito tra Nord e Sud dell’Italia
•Tradisce e mortifica le identità locali
•Indebolisce le peculiarità culturali e le vocazioni turistiche
Noi siamo dell’avviso, invece, che si debba ridiscutere e orientare il dibattito non tanto sugli sproloqui di forze politiche che hanno già fallito nei loro tentativi di riforma della pubblica amministrazione italiana, ma piuttosto verso la direzione già tracciata dalla Società Geografica Italiana che, sulla base di uno studio accurato e fondato su basi scientifiche, ha individuato la strada, che è quella di 31/36 regioni omogenee sul piano delle dimensioni fisiche e attente alle ragioni storico-culturali ed eco ambientali dell’Italia. Un’Italia unita, unica e indivisibile ma suddivisa per aree tematiche di ragionevole potenziale burocratico-amministrativo e non certo macro-organismi incapaci di assecondare le potenzialità di sviluppo e crescita di ogni popolazione. Ecco allora, le nostre forze politiche hanno l’occasione giusta per dire no a questa sciagura delle 12 regioni. Purtroppo non lo hanno fatto fino a oggi e stanno costringendo il Sud ad una specie di deserto mediterraneo. Si riscattino per quel minimo di orgoglio rimasto loro. I parlamentari del Salento -conclude- hanno l’occasione per svegliarsi dal letargo e fare qualcosa di serio”.