SQUINZANO (di Carmen Tommasi) – Quella con la capolista Benevento allo stadio “Ciro Vigorito”, a parere del tecnico Franco Lerda, è una partita importantissima, ma non decisiva per le sorti in campionato del suo Lecce: “Quella di domani contro i campani è una gara importante, perché entrambe le squadre sono state costruite per arrivare in fondo alla classifica -spiega l’allenatore piemontese- e per vincere, ma siamo ancora alla quattordicesima giornata del campionato e, quindi, a prescindere da quello che sarà il risultato finale questa partita non potrà dare delle sentenze definitive. Anche perché in questo campionato regna un equilibrio notevole ed è ancora molto lungo. Gli undici iniziali? Sulla formazione ho ancora dei dubbi, ma voglio pensarci bene fino a domani. A livello di modulo possiamo giocare indifferentemente con il 4-3 -3, come abbiamo fatto nelle ultime gare, e con i quattro avanti in fase di possesso”.
SALVI C’È – In casa Lecce in infermeria ci sono solo i due difensori Marcus Diniz e Dario D’Ambrosio, mentre torna nella lista dei convocati il centrocampista romano Stefano Salvi: “Quello di aver recuperato i calciatori che prima non erano disponibili è un aspetto importante perché mi consente di avere più scelte in ogni reparto e questo è positivo. Salvi? Stefano torna disponibile e parte con noi. Papini? Romeo sicuramente non è ancora al top, ma ci arriverà pian piano alla forma migliore e anche grazie al fatto che nella scorsa partita con il Catanzaro ha giocato circa 25 minuti’”.
ATTACCO SPIGOLOSO – La formazione di Fabio Brini presenta delle difficoltà come gruppo e questo soprattutto nel reparto avanzato: “Il Benevento è una squadra molto solida che si è calata bene nella categoria e che da tanti anni è costruita per vincere. Sono una squadra fisica e pragmatica con un allenatore esperto e concreto. Noi dovremo fare attenzione nella fase di possesso perché loro si compattano bene e poi sono abili nelle ripartenze. In avanti hanno Eusepi, Marotta, Campagnacci e non solo. Dovremo avere personalità, essere bravi quando abbiamo il pallino del gioco e cercare di fare la partita, nei limiti in cui il nostro avversario ce lo permetterà”.