LECCE – Parla di “Baricentrismo” che costringe il Salento ad essere piccolo piccolo di fronte al capoluogo di una Regione (la Puglia) troppo grande per essere servita bene dalla politica, e lo fa in modo chiaro e netto Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento, che evidenzia il concetto appena espresso, sulla questione della “Bradanico-salentina”:
“Sembra un copione già visto, solo che questa rappresenta senza dubbio una battaglia di primo piano: il blocco dei finanziamenti della Bradanico-salentina è un torto incommensurabile che la Regione fa a tutto il Salento”, dice Pagliaro che poi continua, “Rischiamo di perdere 110 milioni di euro per un’infrastruttura che attendiamo da 50 anni. Si continua a sostenere ed aiutare lo sfrenato ‘baricentrismo’ che vorrebbe un Salento piccolo piccolo, innocuo. In questo caso, uscendo il cartellino rosso all’importante collegamento tra Taranto e Lecce, che darebbe un forte impulso alla nostra crescita economica , sociale, culturale, turistica e a quella dei nostri traffici commerciali. In barba anche all’impegno profuso in questa direzione tre presidenti di Provincia di Taranto, Lecce e Brindisi con il progetto del Grande Salento. Il Salento potrebbe cogliere l’opportunità di fare sistema, uscendo dall’angolo in cui Bari lo ha costretto, partendo proprio dall’integrazione storica e culturale del territorio. Mi domando che fine abbiano fatto i politici del nostro territorio, sempre pronti a percorrerlo in campagna elettorale… Il Salento, così, rischia un vero e proprio isolamento progressivo, assecondando Bari che cerca, invece, di stringere rapporti con Taranto per i propri interessi cercando di ostacolare quell’integrazione che affonda le radici nella storia recente e passata. Quella della Bradanico-salentina, poi, è una vicenda paradossale: i soldi ci sono, i lavori sono cominciati, ma non sono mai finiti. E così, rischiamo di perdere risorse disponibili. È paradossale ancor più se si considera la vergogna della San Pancrazio-Manduria, una super strada ma solo per pochi chilometri. Mi auguro che la Regione Puglia faccia un passo indietro e che il Ministero ai Trasporti e Infrastrutture intervenga, evitando uno schiaffo inaccettabile: il raddoppio dell’arteria stradale è il minimo che si possa offrire al nostro territorio, non si tratta di un regalo per cui ringraziare, ma certamente rappresenterebbe l’inizio del riscatto. Inutile dire, perché evidente, – conclude – che se ci fosse la Regione Salento non avremmo da pregare nessuno e l’opera sarebbe stata già realizzata”.