LECCE (di Carmen Tommasi e Gabriele De Pandis) – Quello di Franco Lerda è un Lecce camaleontico in grado di giocare con più moduli tattici e capace di sopperire alle sempre numerose assenze a cui si è dovuto far fronte dall’inizio del campionato in tutti i reparti. Con la media di sei-sette giocatori indisponibili in ogni gara nelle prime dieci partite della stagione. Proprio per questo l’ex Toro è stato, a volte, costretto ad adattare le caratteristiche dei suoi giocatori a ruoli atipici e con cui non avevano molta confidenza. Nella nostra rubrica settimanale del “perché sì” e “perché no”, ci chiediamo se i cosiddetti calciatori fuori ruoli sono stati o potranno risultare utili agli equilibri della squadra nel corso della lunga stagione e soprattutto in casi di emergenza.

Luis Gabriel SacilottoPerché si – Le alchimie tattiche del tecnico piemontese si sono rivelate la chiave vincente nella gestione delle frequenti assenze durante l’avvio di questo campionato. La prima, e la più vincente, è stata lo spostamento di Luis Sacilotto dalla linea di centrocampo a quella difensiva. Il brasiliano, fermato da un lungo infortunio nella seconda parte dello scorso campionato, pareva una soluzione d’emergenza per la retroguardia ma poi, a suon di belle prestazioni, ha contribuito all’operato della cerniera difensiva anche e soprattutto grazie alla sua abilità di avviare le azioni da dietro. Nell’impegno di Coppa contro il Matera Saci ha poi anche riassaggiato le sue abilità da perno arretrato in un terzetto di centrocampo. La partita di mercoledì è stata il primo banco di prova dell’anno anche per Dario D’Ambrosio: a Lecce tutti lo abbiamo conosciuto come terzino destro, ma il rientro è coinciso con la sua riproposizione da difensore centrale, ruolo in cui il napoletano è nato tra Salernitana, Fiorentina e Scafatese. Gli altri esperimenti dell’allenatore di Fossano hanno avuto come protagonisti due senatori del gruppo: Walter Lopez e Fabrizio Miccoli, entrambi comportatisi con rendimenti altalenanti. L’uruguaiano, soluzione inaspettata ai più, ha occupato il ruolo di mezzala sinistra e, viste le assenze di Salvi e Papini anche per il campionato, potrebbe ritrovarsi pedina utile a partita in corso in caso di altre malaugurate assenze. Sul capitano, come chiarito da Lerda, ci sono stati punti di forza e debolezze. Un Miccoli a sinistra necessita del miglior stato di forma, ma se in palla il “Romario del Salento” da quella zona del campo può dispensare tantissime giocate illuminanti per i compagni al centro, prendendosi la marcatura degli avversari e liberando varchi importanti. L’ultima trovata tattica riguarda Checco Lepore: il ragazzo di San Pio, presentatosi già come jolly di squadra, sta trovando continuità di rendimento da mezzala destra in un terzetto di centrocampo. Le belle prestazioni di Salerno e contro il Matera hanno bilanciato a quella pur sufficiente vista in casa contro la Casertana.

10752034_10152754847083467_1927622082_nPerché no – Una società che lotta per i vertici della classifica dovrebbe essere in grado di avere in rosa almeno due giocatori importanti per ruolo e, quindi, pronti a subentrare in aiuto della squadra al posto dei titolari di lusso per dare tranquillità al tecnico giallorosso. Il brasiliano Sacilotto nel ruolo di centrale difensivo, in un girone in cui gli attaccanti avversari pressano con continuità e senza badare ai fronzoli, ha avuto spesso difficoltà nel gestire i movimenti di un reparto “delicato” che non erano giustamente nelle sue corde, mentre il napoletano D’Ambrosio, che come detto nasce centrale, nel ruolo di terzino destro, quando avrà recuperato il ritmo partita, potrà essere più utile in fase di corsa, spinta e cross nella zona di propria competenza. Walter Lopez come terzino, con Abdou Doumbia davanti, è stato invece la chiave vincente della rimonta nello scorso campionato: i due che se la “intendevano” alla grande sull’out sinistro e con la possibilità così per l’uruguaiano di sprecare meno energie in fase di ripartenze. Capitan Fabrizio Miccoli, seppur intelligente tatticamente anche largo a sinistra, vista l’ormai non sempre perfetta forma fisica e i 35 anni suonati è più efficace quando deve fare meno lavoro sporco per i suoi in fase di non possesso e nel ruolo in cui ha sempre giocato potrebbe essere, quindi, una costante spina nel fianco per gli avversari. Franco Lepore è il jolly della destra in casa Lecce e, come ha fatto anche in passato, può giocare e con profitto in più ruoli, così come l’esperto esterno di centrocampo Daniele Mannini che anche in passato ha ricoperto più zone del campo con risultati più che gradevoli.

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