10723246_10204249942475991_616476771_nLECCE (di Carmen Tommasi e Gabriele De Pandis) – A Castellammare, contro la Juve Stabia, nella prima delle due trasferte di fila per portare a casa un risultato pieno per la prima volta nella stagione, dopo due pareggi e due sconfitte in quattro gare lontano dal “Via del Mare”. Il tecnico Franco Lerda per la gara in terra campana deve fare a meno dello squalificato Walter Lopez e degli infortunati capitan Fabrizio Miccoli, Mariano Bogliacino, Kevin Vinetot e dei due centrocampisti Romeo Papini e Stefano Salvi, tutte assenze pesanti (oltre a quelle dei  due difensori Marcus Diniz e Dario D’Ambrosio, già recuperati ma non ancora con il ritmo partita nelle gambe), ma che porteranno il tecnico di Fossano a riconfermare il vincente 4-3-3 utilizzato per la prima volta nel match di sabato scorso con la Casertana. Nella nostra ormai abituale rubrica, del “perché sì” e del “perché no”, analizziamo se è questo lo schieramento tattico più adatto, agli uomini a disposizione del mister piemontese e alle loro caratteristiche, per affrontare la sfida contro le Vespe.

Perché sì – Dopo la pesante sconfitta in casa del Messina, 3-1, il tecnico giallorosso nella successiva partita, quella con la Casertana10743473_10204249962916502_267776097_n tra le mura amiche, ha schierato come detto il suo Lecce, a sorpresa, per la prima volta nella stagione con il 4-3-3. Modulo, questo, con cui capitan Abruzzese e compagni hanno sfoggiato una prestazione robusta, tatticamente attenta e in cui tutti gli interpreti sono apparsi a loro agio. In quanto, è questo il sistema di gioco che al momento, viste anche le numerose assenze per infortunio, esalta al meglio le caratteristiche dei singoli giocatori. Gli esterni offensivi, vedi Alessandro Carrozza e Abdou Doumbia, hanno meno compiti difensivi e sprecano meno energie in fase di non possesso. Questo fa sì che ne beneficiano nel poter offendere con più tranquillità e scioltezza, nell’essere più concentrati alla fase offensiva e nell’essere più “vicini” alla porta. Filipe Gomes, in più, nel centrocampo a tre ha la possibilità di fare il regista, il play basso davanti alla difesa e dettare i tempi, cosa che riesce meglio al mediano brasiliano ex Perugia. Con il leccese doc Franco Lepore schierato come mezzala destra (e Sacilotto a sinistra nel suo ruolo naturale e non adattato a difensore centrale), posizione in cui l’ex Nocerina è stato provato già dall’amichevole estiva a Nardò. Inoltre, cosa di non poco conto, con il 4-3-3 la comitiva giallorossa con una media gol all’attivo non di certo delle più brillanti in otto gare disputate, potrebbe risultare più spregiudicata, peperina e concreta in avanti.

Perché no – La soluzione con le tre punte, disposizione tattica risultata vincente nella partita di sabato, non potrà cogliere impreparato mister Pancaro, allenatore della Juve Stabia, ed il suo 4-4-2 abituale con il quale schiera in campo le Vespe. Svanito quell’effetto sorpresa della partita contro la Casertana, del quale vanno ampi meriti a mister Lerda, i gialloblù sicuramente si prepareranno a quest’evenienza rimpolpando le proprie fasce e richiamando gli esterni di centrocampo Vella e Bombagi (o Gammone) a qualche rientro in più per aiutare i terzini Cancellotti e Contessa. In più, l’assenza contemporanea di Salvi e Papini indurrà in ogni caso l’allenatore di Fossano alla sistemazione di un centrocampo inedito: l’eventuale trio Lepore-Filipe-Sacilotto, pronto a interpretare i dettami tattici del 4-3-3, manca di quel “ruba palloni” vitale per il gioco salentino. Riuscirà il ragazzo di San Pio ad interpretare bene questo duro ruolo, inedito per la sua natura di esterno? Luis Sacilotto, tornato sulla linea dei centrocampisti dopo un avvio di stagione da difensore centrale, poi non è stato brillantissimo, specialmente sui 90’, nel ruolo di mezzala nel terzetto che ha trionfato con la Casertana. Anche a lui, a causa dell’assenza di Salvi e Papini, spetteranno le quantità maggiori di “legna da caricare” se il play basso dovesse essere Filipe. Attorno all’ex Perugia ruoteranno i successi (e gli insuccessi) della mediana giallorossa. Confermato l’assetto difensivo a 4, con Martinez-Abruzzese centrali dato l’avanzamento eventuale di Saci in mediana insieme a Lepore, e Mannini e Donida, pronto a tornare a sinistra, sulle corsie laterali. In attacco, con il leccese ex Nocerina chiamato al lavoro sulla linea centrale del campo, la coperta sembra corta: Doumbia e Carrozza potrebbero coadiuvare il lavoro di Moscardelli, con Della Rocca ancora in panca in caso di 4-3-3. Lo spostamento del “bomber” barbuto a sinistra, con il brindisino al centro e una tra le due frecce sulle corsie esterne, potrebbe dare una natura cangiante allo schieramento leccese, pronto a passare dal 4-3-3 al 4-4-2 senza operare cambi.

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