LECCE (di Gabriele De Pandis e Italo Aromolo) – L’orgoglio degli umili in difficoltà: il Savoia si risolleva con la vittoria sul campo dell’Aversa Normanna e riscatta almeno parzialmente un inizio di campionato intorbidito dal mediocre ruolino di marcia sul campo (4 punti in 4 partite) e dalle vicende societarie che hanno visto l’esonero (poi rientrato) di mister Giovanni Bucaro e l’aggressione fisica da parte di un tifoso al direttore generale Francesco Maglione. Il successo contro i normanni, conseguenza di una prestazione maiuscola di tutto il gruppo e ancor più di capitan Francesco Scarpa, vuol essere un trampolino di lancio per affrontare il Lecce dei grandi nomi, con la speranza di scacciare definitivamente la crisi di inizio stagione e rispettare quel biglietto da visita di potenziale outsider del campionato. Tra storia recente, rosa e ultime news conosciamo meglio il prossimo avversario della formazione giallorossa.
La storia recente: cavalcata oplontina fino alla Lega Pro. La centenaria storia del calcio oplontino, che ha toccato l’acme negli anni venti con le 5 partecipazioni nella massima serie e un titolo di vice-campione d’Italia, è stata infangata agli inizi del millennio con la cancellazione del club torrese da tutti i campionati professionistici per irregolarità finanziarie della proprietà Pane. Il Savoia è ripartito dall’Eccellenza Campana, tentando una scalata verso la Serie C che per tre anni è stata stoppata in finale play-off (Serie D) con le altrettante sconfitte contro Potenza, Sorrento e Siracusa. La consolazione è arrivata a livello giovanile, con la conquista nel 2005 del titolo nazionale da parte della formazione juniores. Dopo 8 campionati di fila in Serie D, nel 2010 un nuovo fallimento ha scosso il sodalizio campano: il club è stato acquistato da una cordata di soci locali che nel giro di quattro anni ha centrato l’obiettivo di riportare il Savoia dalla Promozione Campana alla Lega Pro Unica. La cavalcata di tre promozioni in quattro anni (condite anche dalla conquista della Coppa Italia Regionale) si è conclusa lo scorso anno con la vittoria del girone I di Serie D, che ha sancito il ritorno nel calcio che conta del club oplontino dopo 13 anni. Protagonisti dei successi dell’ultimo anno sono stati il presidente Lazzaro Luce, il tecnico Vincenzo Feola e il capitano Francesco Scarpa, simbolo indiscusso di quel Savoia che ha fatto tornare il “Giraud” all’entusiasmo da tutto esaurito.
La rosa: tanti nomi per stupire. La campagna acquisti che ha seguito il ritorno del Savoia in Lega Pro ha premiato l’affezione del tifo oplontino: i torresi hanno allestito una squadra competitiva per la terza serie nazionale ed a Torre Annunziata qualcuno pensa anche a qualcosa di più di una salvezza da raggiungere assolutamente senza ricorrere allo scoglio dei play-out. Del gruppo che nella scorsa stagione ha dominato il girone I sono rimasti, oltre all’attaccante ed icona Francesco Scarpa, i centrocampisti Gianluca Esposito e Alessio Gargiulo (in tribuna ad Aversa), l’ala Antonio Del Sorbo e il difensore Luigi Panariello. Il d.s. Antonio Obbedio, ex centrocampista di Lucchese e Messina, ha piazzato proprio nella zona mediana del campo i colpi più interessanti della sua campagna acquisti. Nicola Malaccari, jesino classe 1992 proveniente dal Gubbio, sarà lo spauracchio del centrocampo torrese grazie alla sua capacità di dribbling e ai tempi di inserimento in area, qualità ammirate anche nelle sfide della scorsa stagione tra gli eugubini e il Lecce. Il colpo dell’ultim’ora è stato poi il regista Giampaolo Calzi, arrivato in Campania con la delusione di non aver avuto la chance in B con il ripescato Vicenza, play di un centrocampo che beneficia anche dell’apporto dell’ex Perugia Giulio Sanseverino e dell’ex Venezia Salvatore Gallo. Sulle fasce arretrate poi i terzini di categoria Dani Verruschi (ex Pontedera) e Sergio Sabatino (ex Catanzaro) consentono a mister Bucaro la scelta tra più moduli, con 3-5-2 e 4-3-3 soluzioni più gettonate. In avanti l’eterno Giacomo Cipriani è pronto a dire la sua a suon di gol, e dietro la cerniera può essere formata da Checcucci (ex Nova Gorica), Cremaschi (ex Lumezzane), Di Nunzio (ex Stabia) e Laezza (ex Gubbio) con il ’92 Santurro tra i pali dopo la bella stagione al Renate in Seconda Divisione A.
Le ultime: un rilancio da completare. La vittoria di domenica scorsa sul campo dell’Aversa Normanna ha migliorato leggermente un avvio di campionato a singhiozzo per gli oplontini, a quota 4 punti in classifica dopo il punto dell’esordio con il Melfi che a sua volta ha preceduto le sconfitte di Lamezia e quella contro il Benevento sul sintetico del “Giraud”. Proprio il fattore legato al terreno di gioco potrebbe sorridere ai campani, impegnati su un campo sintetico di vecchia generazione nelle gare casalinghe. Mister Bucaro, dopo l’iniziale 4-3-3 proposto nelle partite di coppa e nelle prime due uscite di campionato, ha optato per un 3-5-2 con un conseguente gioco di ripartenza e rimessa, da applicare specialmente contro le squadre all’apparenza più forti. La sconfitta contro il Benevento, maturata con un punteggio di 2-3 per gli Stregoni, non deve ingannare sulle potenzialità oplontine: i giallorossi campani sono riusciti ad imporsi solo a seguito di un black-out torrese di due minuti, dove il Savoia si è fatto prima raggiungere e poi rimontare dopo una partita ben condotta contro una potenziale candidata alla promozione. L’allenatore palermitano, dopo la vittoria di Aversa, potrebbe riproporre il duo d’attacco Scarpa-Cipriani, con l’ex leccese (ex della partita assieme al secondo portiere Raffaele Gragnaniello) insidiato da Del Sorbo. A centrocampo, Sabatino e Verruschi saranno i candidati a bloccare le intuizioni laterali di Carrozza, Doumbia e Mannini in prima battuta, con Calzi play, Malaccari incursore ed uno tra Gallo e Sevieri nel ruolo d’incontrista. Davanti al portiere Santurro, il trio difensivo vede il dubbio del vertice sinistro tra Di Nunzio e Checcucci: l’ex Nova Gorica, non utilizzato domenica, è il favorito per affiancare gli altri due centrali Laezza e Cremaschi.
L’ambiente: entusiasmo da ritorno. L’avvio così e così della compagine oplontina non può spegnere l’entusiasmo di una tifoseria in visibilio per il ritorno tra i professionisti dopo ben 13 anni in giro tra i campi delle categorie minori campani e della Serie D. Il tifo torrese, nonostante la scomparsa dello storico marchio “A.C. Savoia 1908” (poi riacquistato solo nel 2011), protagonista del ritorno in B dell’anno 1999-2000 dopo le due sporadiche apparizioni alla fine degli anni Quaranta, è stato parte attiva della rinascita del calcio che conta a Torre Annunziata, e non saranno le difficoltà di questo avvio di campionato a spegnere la verve di una tifoseria tra le più calde di questo girone.