LECCE (di Italo Aromolo) – Mentre Lecce e Barletta si sfideranno nell’odierno derby pugliese alla ricerca dei tre punti, ci saranno calciatori che giocheranno da soli la loro “partita delle emozioni”: Francesco De Rose, mediano d’interdizione dei biancorossi, tornerà sul prato del “Via del Mare” per sfidare quel passato che lo ritraeva con la maglia giallorossa fino a poche settimane fa, prima della cessione a titolo definitivo alla corte del presidente Perpignano. Più distaccato ma non comunque indifferente sarà l’impatto alla partita del difensore centrale barlettano Mariano Stendardo: il fratello del difensore Guglielmo ha indossato la casacca giallorossa nella stagione 2003/’04 ma senza scendere in campo nemmeno una volta. I due sono solo gli ultimi di una lunga serie di calciatori che hanno militato in entrambe le squadre: eccoli uno ad uno.
Tempi moderni: Delvecchio e Sicignano tra il Barletta oggi e il Lecce ieri. Gennaro Delvecchio è un vero e proprio specialista di derby regionali: nato e cresciuto calcisticamente nel Barletta, il centrocampista ex Catania ha giocato con le maglie di Bari e Lecce (dove conta due retrocessioni dalla massima serie) prima di tornare nella squadra della sua terra natìa dove attualmente ricopre il ruolo di responsabile dell’area tecnica. Nel Barletta versione 2011/’12 si incontravano due calciatori agli antipodi della carriera ma accomunati dal destino del Lecce nel proprio curriculum: il giovanissimo Giacomo Zappacosta, che l’anno seguente sarebbe stato ceduto al nuovo Lecce dei Tesoro (14 presenze e 2 gol nella sua breve esperienza salentina), e il veterano Vincenzo Sicignano, estremo difensore del primo Lecce di Zeman negli anni d’oro della Serie A 2004/’06. Anche l’ex centrocampista del Lecce Cristian Agnelli ha militato nel Barletta di quegli anni (19 presenze nella stagione 2010/’11): portato nel 2002 nella città del Barocco dall’allora direttore sportivo Pantaleo Corvino, l’ex enfant prodige del calcio leccese non si è mai guadagnato la fiducia di ambiente e addetti ai lavori e, dopo una serie interminabile di prestiti in giro per l’Italia, è stato ceduto definitivamente al Foggia nel 2010.
Via-vai sulla Lecce-Barletta: da Francioso ad… Angelozzi. Anche in passato, nonostante le due squadre si siano incontrate soltanto una volta negli anni ’80 e ’90, i trasferimenti sull’asse Lecce-Barletta e viceversa sono stati piuttosto gettonati. Lecce-Barletta 2-1 del 27 settembre 1987 (unico precedente tra le due squadre in Serie B) è stata la partita degli ex per eccellenza: l’attaccante del Lecce Ezio Panero raddoppiò l’iniziale vantaggio giallorosso di Pedro Pablo Pasculli, mentre la prima punta del Barletta, Loriano Cipriani accorciò invano le distanze dopo esser subentrato nel secondo tempo. Panero l’anno seguente si sarebbe trasferito nella città della Disfida, mentre Cipriani due anni prima aveva condotto i salentini alla prima storica promozione in Serie A con 9 reti in 36 partite. Chi tra gli altri era coinvolto nell’azione del gol biancorosso di Cipriani? Il suo compagno di reparto Enio Bonaldi, che fu acquistato dal Lecce nel gennaio del 1995 nel disperato tentativo di evitare la retrocessione in Serie C: con il discreto bottino di 4 gol il 19 presenze, Bonaldi non riuscì nell’impresa.
Nella prima metà degli anni ’90, il traffico di “leccesi” a Barletta si è particolarmente intensificato. Il bomber friulano Gianfranco Cinello ha deluso in entrambe le piazze (6 presenze in due annate a Lecce, 12 in una sola stagione a Barletta), mentre Cosimo Francioso, poco incisivo nella sua esperienza biancorossa, è rimasto nel cuore dei tifosi salentini formando con Francesco Palmieri quella coppia-gol protagonista della doppia promozione dalla Serie C alla Serie A targata Giampiero Ventura.
L’allenatore del Barletta per il biennio 1993-95 è stato quel Mario Russo che da centrocampista era tornato a vestire la maglia del Lecce alla fine degli anni ’70 dopo aver attraversato tutta la trafila dei settori giovanili. Per un leccese purosangue divenuto bandiera biancorossa come Russo non poteva mancare chi, barlettano doc, ha fatto il percorso inverso: il centrocampista Ruggiero Cannito, acquistato dal Lecce nel 1975 dopo gli esordi di carriera nel Barletta, è diventato un icona del club giallorosso (è il 4° calciatore più presente di tutti i tempi) grazie alle 249 presenze accumulate nelle 9 stagioni di militanza nel club. Una curiosa storia dirigenziale chiude la compilation dei doppi ex: alla fine degli anni ’80, un discreto centrocampista catanese chiamato Guido Angelozzi chiudeva la sua carriera nel Barletta. Lo stesso che vent’anni dopo (tra il 2005 e il 2009) sarebbe diventato direttore sportivo del Lecce sotto la presidenza della famiglia Semeraro, contribuendo nel bene e nel male ad una promozione in Serie A e a due retrocessioni in Serie B.