Alfarano, leccezionale.it
Massimo Alfarano

 

LECCE – Massimo Alfarano, consigliere con delega ai S.A.C. del Comune di Lecce è intervenuto sull’episodio che ha interessato il vicepresidente della Provincia di Lecce, Simona Manca, chiedendo che gli inquirenti facciano chiarezza sull’accaduto ed auspicando che tutti i media locali esprimano solidarietà alla politica leccese senza faziosità o superficialità agostana…

Simona Manca è finita nel mirino di gruppi antifascisti per una sua presunta vicinanza ideologica con Casa Pound Italia. Contro di lei sono stati affissi alcuni manifesti sui muri esterni di Palazzo Carafa, sede del Municipio leccese, in cui la si accusa pubblicamente di aver appoggiato il raduno dell’organizzazione di estrema Destra in programma il 5, 6 e 7 settembre prossimi nel capoluogo salentino, definendola una “voce da politicante” che supporta i neofascisti .

manifesto contro Simona MancaIl consigliere Alfarano, in una nota alla stampa, ha dichiarato in proposito: “Le accuse anonime, codarde ma violente rivolte a Simona Manca non possono essere lasciate cadere in maniera lieve. Comprendo perfettamente il turbamento. Trovo tuttavia sbagliato il sottovalutarle, riconducendole alla bravata di qualche estremista che scherza con le parole, ma non passa ai fatti. La minaccia immortalata su dei manifesti affissi dinanzi alla porta del Municipio di Lecce deve essere disinnescata e sono convinto che gli organi competenti si stiano già muovendo in tale direzione. In questi giorni, sugli organi di Stampa tiene banco una polemica un po’ provinciale che la Sinistra salentina sta cavalcando a suo modo; in tanti si stanno sfilando dalla partecipazione al Premio Terre del Negroamaro di Guagnano adducendo come motivo il riconoscimento al Sindaco leghista di Verona (Tosi, ndr). Nemmeno un rigo è stato, invece, speso sulle minacce pervenute a Simona, ma sono sicuro che si sia trattato soltanto della disattenzione del periodo estivo e che presto giungeranno quelli attestati di solidarietà che non sono vuota empatia bensì il senso di appartenenza ad una comunità che rifiuta la violenza anche quando ha matrici di colore diverso dal verde“.

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