10609258_10203800469999460_1449778719_nLECCE (di Carmen Tommasi e Gabriele De Pandis) – Da Giacomo Beretta a Davide Moscardelli, da Gianmarco Zigoni a Luigi Della Rocca. L’attacco del Lecce, per l’ormai prossimo inizio della nuova Lega Unica, cambia i suoi volti e protagonisti e, tra le tante discussioni e interrogativi d’agosto, i tifosi giallorossi sorridono per un attacco che si pensa essere uno dei più forti del campionato. La legge del campo, già dal 31 agosto contro la Lupa Roma, potrà iniziare a dare i suoi primi responsi. Nel frattempo, proviamo a capire con un semplice interrogativo del “perché sì” e del “perché no”, il reparto avanzato salentino è o non è, quello potenzialmente più forte del Girone C.

Perché sì – L’attacco, a differenza dell’anno scorso, sembra avere delle gerarchie già ben delineate, con la coppia Miccoli-Della Rocca pronta a scardinare le difese avversarie grazie al lavoro dell’ariete brindisino pronto ad aprire gli spazi al capitano, abile e più devastante in zona tiro in caso di posizionamento leggermente più arretrato e “con le spalle coperte” rispetto al passato campionato. La presenza di Della Rocca, prima punta di movimento, bravo sia nel lavoro d’area che con i piedi, è la  vera novità. L’anno scorso il Lecce ha sofferto tantissimo l’assenza di un centravanti di peso capace di far salire la squadra, facendo rifiatare i compagni e creando vie per il gol da lontano, soluzione poco cercata nella scorsa stagione dai ragazzi di mister Lerda. Dietro a questo terribile tandem, poi c’è Davide Moscardelli, punta completa pronta a svariare su tutti i fronti dell’attacco. Il “bomber” ex Bologna può essere illuminante a partita in corso, poiché la sua tecnica aprirebbe altre vie per il gol anche agli esterni a spiccata predisposizione offensiva Carrozza e Doumbia, elementi che con i loro cross aiuterebbero tantissimo anche il gioco aereo dell’ex Carpi, “Gigi”. L’infortunio all’ex Palermo, patito negli ultimi minuti di Lecce-Foligno, non sembra poi molto grave e l’impiego del capitano, ancora uomo-copertina del Lecce, potrà essere contornato da un bottino di reti sicuramente maggiore rispetto alle 14 realizzazioni dell’anno scorso.

Perché no – In un reparto con dei nomi che sulla carta fanno rabbrividire e invidia ai più, serve, però, un alter ego di Gigi Della Rocca, perché Davide Moscardelli non gioca nel ruolo di prima punta da ormai molto tempo e non è questo il ruolo naturale dell’ex bomber del Bologna. E sicuramente, Miccoli nella passata stagione ha sofferto a dismisura nel ricoprire questa posizione essendo solo, isolato e preso costantemente di mira da tutte le ostiche difese avversarie. In più, l’esperimento Mariano Bogliacino come seconda punta, visto nell’ultimo test amichevole con la Berretti di mister Sandro Morello e provato in ritiro a Saint Vincent, è tutto da sviluppare e verificare in campionato contro avversari tosti e di categoria. Non si dispone, quindi, di un giocatore che abbia le caratteristiche, utili agli equilibri della squadra e tanto care al tecnico piemontese, di “Jack” Beretta: ovvero la capacità di creare superiorità numerica partendo dalla sinistra, di fare lavoro sporco per la squadra e di tornare ad aiutare i compagni a centrocampo. Sulla carta, inoltre, manca un bomber che abbia di sicuro nei suoi piedi una media gol importante. Spulciando il curriculum di Moscardelli e Della Rocca (a parte l’eccezionale stagione 2012-’13 del bomber brindisino vissuta tra Portogruaro e Carpi) non si trovano garanzie al riguardo. Spetterà anche a Franco Lerda, e alle sue alchimie offensive, invertire queste statistiche e regalare grappoli di gol al Lecce utili per l’obiettivo Serie B.

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