lerd1LECCE (di Carmen Tommasi) – Rilassato, sorridente e ancora più carico di prima. Franco Lerda riparte così per la sua nuova avventura, la terza di fila, alla guida del suo Lecce: “Riparto sempre con lo stesso spirito e cioè quello di grandi motivazioni, unito alla voglia di fare. L’ambizione è sempre quella di arrivare davanti a tutti. Ripartire in questa nuova stagione –spiega il tecnico piemontese- con uno zoccolo duro di calciatori che sono stati con noi nello scorso campionato, è un valore aggiunto e al tempo stesso un motivo di orgoglio”.

Mister, con quali presupposti riparte per la nuova stagione sportiva in Lega Unica?
“Per me sarà l’inizio di una terza avventura qui a Lecce, ma con tempi e motivi diversi. Le motivazioni sono sempre le stesse, anzi tutto è diventato qualcosa di speciale e avremo qualche motivazione in più per fare bene. Se vogliamo c’è anche qualcosa in più rispetto al passato e per me questa è una sfida particolare. Ora tutti insieme dovremo ripartire meglio e ancora più forte di prima”.

Come ha trascorso questi mesi in attesa di sapere il verdetto sullo sconto o meno della sua squalifica?
“Paura di non sedere sulla panchina del Lecce non l’ho mai avuta, perché già il lunedì dopo Frosinone avevamo fatto una chiacchierata sulla stagione appena finita e senza prometterci vicendevolmente nulla avevamo iniziato a programmare la stagione futura. Ho vissuto un’estate non molto serena, perché avevo sempre questa spada che si faceva sentire. Ora sono soddisfatto e ringrazio ancora l’avvocato Saverio Sticchi Damiani che è stato molto bravo e la Corte Federale che mi ha permesso di esprimere i fatti e le mie sensazioni. L’epilogo è stato confortante e importante, perderò solo le prime 4-5 partite, mentre farlo fino a fine dicembre sarebbe stata molto dura. Questa situazione è stata molto più digeribile e ora sono sereno”.

Qual è la prima cosa che dirà alla sua squadra?
“Ieri ci siamo già ritrovati al Tiziano, abbiamo avuto modo di salutarci e di fare quattro chiacchiere. Partiamo dall’ultima partita di Frosinone che deve essere vista come qualcosa di super positivo e non di negativo. Perchè alla fine vince una sola squadra, così come è successo nella finale del Campionato del Mondo. Il merito dell’Argentina nessuno lo potrà mai cancellare e lo stesso vale per noi; quello che potevamo fare lo abbiamo fatto e quest’anno dobbiamo sbagliare qualcosa in meno. Perchè sommando tutta la stagione anche quando non c’ero, evidentemente qualcosa in più il Frosinone, rispetto a noi, lo ha fatto e nel rush finale queste sono cose che determinano. Dobbiamo ripartire meglio dello scorso anno e più forti di prima, il campionato passato deve essere da stimolo. Abbiamo la testa giusta e insistiamo”.

Si aspetta qualche rinforzo nel calciomercato in entrata?
“Siamo, al momento, un gruppo di 24 giocatori inclusi tre portieri (Caglioni, Bleve e Chironi, ndr), tra questi 24 ci sono alcuni giovani (Chironi, Pino, Kalombo, Brunetti, Rosafio e Persano, ndr). C’è anche D’Ambrosio che viene dall’infortunio e ora vediamo un po’ cosa succederà in entrata. Abbiamo uno zoccolo duro forte e poi vedremo di puntellare un po’ di situazioni in tutti i reparti. Serve qualcosa davanti, sulle corsie esterne e anche dietro. È pacifico che in attacco dobbiamo prendere almeno un calciatore e sugli esterni ora che Bellazzini e Barraco sono pronti ai saluti (il primo al Venezia e il secondo al Catanzaro, ma manca ancora l’ufficialità del trasferimento, ndr) si presuppone che qualcosa debba succedere. Anche se con noi, si sono uniti al gruppo quei giocatori che devono definire ancora il loro contratto (Caglioni, Ferreira Pinto, Rullo, Sacilotto e Lopez tutti non tesserati, ndr). Abbiamo una buonissima base e dobbiamo migliorarci con i giocatori giusti. Chi arriva deve sapere che si trova a Lecce ed entrare nella mentalità dello spogliatoio e della città nella maniera più consona”.

Bogliacino e Amodio resteranno nel Lecce?
“Per me sono dei giocatori che l’anno scorso hanno dato e molto affidabili, poi gli sviluppi del mercato vanno oltre le mie competenze, ma dal punto di vista tecnico-tattico sono due elementi che stanno bene in questo gruppo. Chi ha il contratto per me c’è e fa parte della squadra”.

Che giocatore è Gigi Della Rocca?
“Un calciatore che secondo noi rispecchia il profilo giusto che ci serviva: generoso, bravo spalle alla porta, fa lavoro di non possesso e caratterialmente ho avuto delle ottime referenze. Ha le caratteristiche tecnico-tattiche compatibili con il gruppo e anche quelle caratteriali. Il nostro obiettivo primario è stato sempre stato lui, lo volevamo e siamo riusciti a prenderlo. Cambio di modulo per Miccoli? Per me ci sta solo un modulo che è il bene del Lecce, Fabrizio è il nostro capitano e icona di questa squadra. Il mister cambia modulo solo se il tutto funziona meglio, ma quello che conta è il risultato finale che passa dalla squadra. Per di più, quando si ha a che fare con un giocatore che ha giocato in Nazionale fa bene con tutti i moduli. Troveremo il modo per far sì che Fabrizio sia messo a suo agio, tutto qui”.

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