facebook-logo3Guerra e bufera su Facebook. Dopo che è emerso che il social network ha manipolato il flusso di scambi di messaggi di 700.000 utenti, usate come cavie del tutto inconsapevoli, per condurre un studio sul “contagio emozionale”. Obiettivo della ricerca, condotta per una settimana nel 2012, era verificare quanto il tono dei messaggi inviati e condivisi attraverso il social network sia in grado di modificare le emozioni di chi li riceve.

Facebook ha alterato l’algoritmo usato per “postare” messaggi agli utenti finali. Lo studio, condotto da ricercatori oltre che del social network della Cornell University e della University of California di San Francisco, è apparso sull’edizione del 17 giugno della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences , ha avuto lo scopo di verificare se il numero di termini positivi o negativi nei messaggi riusciva ad influenzare in un senso od in un altro gli aggiornamenti dello status di chi li riceveva. In effetti, dopo l’esposizione ai testi manipolati le 700.000 ‘cavie’ modificavano il loro status esattamente a seconda del tono dei messaggi positivi.  “Gli stati emotivi possono essere trasferiti agli altri attraverso un contagio emotivo, portando la gente a provare le stesse emozioni senza la loro consapevolezza”, per cui, “questo prova che le emozioni espresse da altri su Facebook influenzano le nostre, fornendo la prova sperimentale di un contagio su larghissima scala attraverso i social network” hanno concluso gli autori.

In precedenza altri studi comportamentali erano strati condotti sulla base dei dati raccolti su Facebbok ma analizzando semplicemente il flusso naturale e non, come e’ stata fatto in questa occasione per la prima volta, alterando i dati per registrare le reazioni. Facebook sostiene che lo studio è legale ma negli Usa molti si sono chiesti se sia etico.

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