LECCE (di Gabriele De Pandis) – Dalla Serie B, ai Mondiali di Brasile 2014 il passo è breve, soprattutto se fai parte dell’élite dei campioni sfornati dall’accademia calcistica di Zdenek Zeman. Marco Verratti, Lorenzo Insigne e Ciro Immobile faranno parte dei 23 della spedizione azzurra per i mondiali brasiliani. La contemporanea scelta dei tre da parte del c.t. Cesare Prandelli avrà sicuramente fatto ridere di gioia il boemo, poiché Verratti, Insigne ed Immobile erano l’ossatura offensiva del suo Pescara che, nel 2011-2012, ha dominato la Serie B a suon di reti.
“Signorino” di Parigi– Marco Verratti, pescarese doc classe 1992, si è guadagnato la conferma in maglia azzurra grazie all’impegno profuso negli allenamenti pre-mondiali; in più, l’infortunio occorso a Riccardo Montolivo nell’amichevole di sabato scorso contro l’Eire ha reso ancor più indispensabile l’apporto del brevilineo metodista di centrocampo abruzzese, da due anni in forza al Paris Saint-Germain. Verratti non ha sofferto il salto dalla Serie B alla Ligue 1 e all’università del calcio europeo, rappresentata dalla Champions League vissuta da protagonista. Il trasferimento alla milionaria compagine parigina (12 milioni pagati al Pescara) ha fatto di Verratti uno dei migliori giovani centrocampisti sulla scena europea: assist per le punte, aperture perfette, gioco alimentato costantemente e sfrontatezza anche sul palcoscenico europeo hanno portato alla bacheca personale del ragazzo due titoli di Francia e due avventure in Champions fermatesi soltanto davanti agli scogli delineati da Barcellona prima e Chelsea poi. Condividere porzioni di campo con gente come Lucas, Matuidi e Thiago Motta costantemente contribuisce anche ad affinare anche l’unico difetto del calciatore pescarese, quello di tener troppo il pallone tra i piedi sulla trequarti difensiva. Brasile 2014, competizione che a oggi vede il ragazzo come potenziale titolare e non più esclusivamente “vice-Pirlo”, non può che contribuire alla maturazione completa di un astro nascente del calcio nostrano.
Il nuovo scugnizzo– La sorpresa dell’attacco italiano in Brasile è Lorenzo Insigne, preferito dal c.t. al non completamente recuperato Giuseppe Rossi. Insigne, già allievo di Zeman nella seconda esperienza del boemo a Foggia, da due anni è rientrato stabilmente al Napoli, squadra proprietaria del cartellino dell’ala sinistra. L’anno di Pescara rappresentò l’esplosione di Insigne, con una valutazione di mercato che da settembre a giugno passò da 600mila euro a ben 7,5milioni. Napoli e il Napoli si coccolano il suo “scugnizzo”, calciatore a tratti lontano dall’azione, ma capace di risolvere ogni tipo di match con guizzi fulminanti: al riguardo ne sa qualcosa il Borussia Dortmund, punito nel girone di Champions League proprio da una punizione dell’ala napoletana. La scelta per Insigne, atleta impiegabile in un 4-3-3 ed in un 4-2-3-1, rappresenta una chiara scelta del c.t. Prandelli, intento a puntare sulle ali al Mondiale.
Tanti gol per l’Europa che conta– La scorsa stagione di Serie A è stata l’annata di Ciro Immobile, trascinatore del Torino qualificatosi in Europa League (a seguito delle inadempienze fiscali del Parma) e vincitore della classifica cannonieri con 22 reti in 33 presenze in maglia granata. Ciro Immobile, dominatore anche della classifica cannonieri di B nell’anno pescarese con Zeman (28 gol in 37 partite), ha ritrovato una lucidità disarmante sotto porta dopo il passaggio a vuoto di Genova sponda rossoblù (solo 5 centri) seguito all’esaltante cavalcata sull’Adriatico. Immobile a Torino, con la guida tecnica di un vate del calcio offensivo come Ventura, ha ritrovato quella verve persa in Liguria: il ragazzo, nativo di Torre Annunziata, ha fatto leva sulle proprie abilità fisiche e tecniche e, anche grazie ai servizi di Alessio Cerci, altro trascinatore del Toro e compagno in Brasile, è riuscito a far valere il suo fiuto del gol, mostrato con reti da ogni posizione del fronte offensivo. L’exploit di Immobile in maglia granata gli ha regalato il trasferimento in un top-club europeo: il Borussia Dortmund si è assicurato per 12 milioni di euro le prestazioni della punta campana ed in Germania Immobile avrà il pesante, ma affascinante, ruolo di raccogliere l’eredità del bomber polacco Robert Lewandowski, passato dalla squadra della Ruhr agli acerrimi rivali bavaresi del Bayern Monaco.