Banner4.470.320LECCE (di Italo Aromolo) – Che una tifoseria si mobiliti in modo particolare per la possibile promozione della propria squadra non è certo materia oscura per il calcio. Se, però, siamo a Benevento, focosa e passionale città del Sud che ha purgato per quarantanove lunghi anni nell’anonimato della Serie C, che ha patito tre sconfitte ai play-off negli ultimi cinque anni e che non ha mai conosciuto il campionato cadetto nella sua quasi centenaria storia, ecco che quella promozione in Serie B che per molti altri non è che uno spensierato sogno da accarezzare e nulla più (vedi Pontedera) si può tramutare in una nevrotica ossessione da perseguire senza appello. Partiamo da questa considerazione, che molto dice sul clima che i giallorossi troveranno domenica al “Vigorito”, per presentare il Benevento, prossimo avversario del Lecce nella semifinale di andata dei play-off di Lega Pro Prima DivisioneGirone B.

Ifabio-brini top-player per reparto guidati dal vate play-off: con Brini il Lecce vede le streghe. Si chiama Fabio Brini, non è in campo ma siede in panchina, l’elemento più pericoloso di un Benevento capace di conquistare 51 punti nella regular season: il baffuto tecnico giallorosso, subentrato a Guido Carboni proprio dopo il kappaò sannita in quel di Lecce (2-0), è specializzato come pochi in promozioni in Serie B, avendone conquistate già 4 alla guida di Ancona, Salernitana e Carpi (delle quali 3 passando per i play-off). Il suo destino si re-incrocia con quello del Lecce a un anno di un anno di distanza da quel Lecce-Carpi in cui le alchimie del tecnico marchigiano, tatticamente profeta del pragmatismo e della solidità difensiva, avevano meritatamente consegnato la Serie B ai biancorossi dei centrocampisti Romeo Papini e Fabrizio Melara.

Alla corte di mister Brini, il direttore tecnico Salvatore Di Somma (storico centrocampista del Lecce degli anni ’70 nella triade Materazzi-Mamilovich-Di Somma) ha allestito un parco giocatori di assoluto livello che, pur non avendo reso in campo quanto avrebbe effettivamente potuto, risulta essere il secondo migliore del girone B in termini di valore economico (il valore complessivo della rosa è pari a 6.175.000 euro, inferiore a quello del solo Perugia e appena superiore a quello del Lecce).

Davanti all’esperto portiere Paolo Baiocco, il pilastro del reparto arretrato è indubbiamente Andrea Mengoni, difensore centrale alto 187 cm che abbina alla classica stazza del mestiere un piede degno di fantasista (è lui lo specialista sui calci da fermo): con 6 gol all’attivo, quasi tutti su palla inattiva, l’ex Pescara risulta il più prolifico difensore dei campionati professionistici italiani. Altrettanto insidioso a livello offensivo il suo compagno di reparto Emanuele Padella, difensore ex Virtus Entella match-winner del quarto di finale contro il Catanzaro. Il top-player del centrocampo è invece una recente conoscenza salentina: sotto l’egida del suo mentore Fabio Brini, l’ex esterno destro del Lecce Fabrizio Melara ha ritrovato quello smalto per cui in Puglia si era fatto apprezzare come straripante dal punto di vista fisico e atletico. Qualche lacuna tecnica e tattica (si ricordino i macchinosi e fin troppo pretestuosi coast to coast in maglia salentina) non hanno impedito all’ex Reggina di mantenere una buona continuità di rendimento soprattutto sotto il profilo realizzativo (5 gol in 12 partite, per una media gol (0,4) paragonabile a quella di un attaccante). Sponda opposta si materializza un nuovo intreccio tra le due squadre: l’esterno sinistro è il leccese doc Maikol Negro, arrivato a gennaio dal Latina (come Dario Barraco in casa salentina) ma già protagonista della causa beneventana con 4 gol in poco più di 10 presenze. La spina dorsale degli assi sanniti si completa con il capocannoniere del campionato Felice Evacuo: se il Benevento vanta il miglior attacco del torneo (59 gol all’attivo), molto è merito del bomber pompeiano e dei suoi 16 gol stagionali, dei quali due contro il Lecce di Francesco Moriero nella goleada sannita (4-1) di inizio campionato. Attaccante moderno che gioca anche per i compagni (6 assist, nessuno meglio di lui nel torneo), colui che in gennaio fu un proibitivo sogno di mercato per il Lecce è uno dei massimi esperti degli spareggi play-off, forse ancor più del suo allenatore: in carriera ne ha giocati ben 7, perdendone 5, vincendone 2 e realizzandovi 3 gol. Nelle gerarchie di mister Brini, Alessio Campagnacci e Simone Guerra rappresentano due riserve eccellenti: il primo, che vanta il curioso record di essere uno dei giocatori più subentrato/sostituito del campionato (è accaduto 23 volte su 32), ha reso meno di quanto non facesse prevedere il suo prestigioso passato in Serie B con la maglia della Reggina (solo 3 gol in stagione). Anche il secondo, acquistato in gennaio con la fama di bomber della capolista del girone A (la Virtus Entella), non è andato oltre che una sporadica doppietta nella gara di campionato contro il Pisa, ma ha dalla sua l’esperienza play-off dello scorso anno quando con la maglia biancoceleste uscì sconfitto dalla doppia sfida contro il Lecce dell’allora tecnico Elio Gustinetti.

Catanzaro-Benevento ai raggi X: pregi e difetti degli “Stregoni” in vista del Lecce. Nello studio della compagine campana, può essere utile per identificarne pregi, difetti, condizione e modo di giocare un’analisi a tutto tondo della gara di Catanzaro, quarto di finale in cui la settimana scorsa gli “Stregoni” si sono imposti per 2-1 garantendosi il passaggio del turno. Cominciando dalla disposizione tattica, il sistema di gioco adottato da mister Brini è speculare a quello di mister Lerda: un 4-2-3-1 che ha il suo punto di forza nelle continue sovrapposizioni degli assi terzino-centrocampista esterno. L’analogo beneventano della debordante coppia leccese Lopez-Doumbia è rappresentato dalla fascia destra (alle spalle di Melara, agisce il terzino ex Grosseto Stefano Dicuonzo), da cui non a caso sono arrivati entrambi i gol della vittoria di Catanzaro: il primo, un’apertura laterale di Evacuo a vantaggio di Melara, che in un azione di contropiede ha infilato la difesa calabrese con un preciso diagonale nato dallo spigolo destro dell’area di rigore. Nel secondo, l’ex Carpi ha ricambiato il favore con un cross da fondo campo, agguantato dal tiro al volo vincente di Padella. Le cronache calabresi parlano di un Benevento tatticamente perfetto, con i reparti mai disuniti, e particolarmente cinico nel vincere una gara che l’ha visto in svantaggio per 4-2 nel computo delle occasioni da rete. Tra le pecche, l’insicurezza dell’estremo difensore Baiocco (incappato nella seconda papera causa-gol nelle ultime due partite) e un eccessivo nervosismo generale costato il fardello di quattro diffidati di lusso (Evacuo, Melara e la coppia di mediani Davì- Di Deo).

Curva Benevento striscioni vs LegaUltime news e ambiente: paura per Melara. Il “Vigorito” verso il record stagionale. Dalle indicazioni pervenuteci dall’amichevole infrasettimanale, sembra che mister Brini voglia riproporre in blocco l’undici vincente di Catanzaro, defezioni permettendo (un affaticato Melara ha recuperato ed è fra i convocati, mentre le assenze del difensore Andrea Signorini e del centrocampista Carlo di Risio si protraggono ormai da diversi mesi).

Nel 4-2-3-1 briniano dunque, di fronte a Baiocco agiranno i terzini Dicuonzo e Som ai lati di Mengoni e Padella. Il centrocampo vedrà con ogni probabilità la riconferma dei mediani Davì-Di Deo, sui quali però, come detto, grava una diffida che in un ruolo spinoso come quello del mediano nel 4-2-3-1 potrebbe influenzare non poco l’economia della doppia sfida. Insieme a Melara e Negro, sarà il fratello d’arte Marco Mancosu (centrocampista più prolifico del campionato con 11 gol all’attivo) a supportare il terminale Evacuo. Soprattutto sulla trequarti, non sono da escludere possibili variazioni in virtù dell’ampio ventaglio di scelte offensive che vuole, oltre a Campagnacci e Guerra, anche il talento dei sudamericani Josè Montiel e Vinicio Espinal.10322740_278722822305789_3218856868129487141_n

Una partita nella partita sarà quella vissuta sugli spalti dai supporters: in settimana, infatti, entrambe le tifoserie non hanno mancato di far sentire il supporto ai propri beniamini anche in allenamento. Nonostante la risposta piuttosto fredda dei tifosi salentini, dopo quattro giorni di prevendita sono stati taccati quasi 5 mila tagliandi (per l’esattezza 4.567 fino alle 12:30 odierne, dei quali solo 45 per il settore ospiti) e dovrebbe essere ampiamente superato il record stagionale stabilito in occasione della gara di andata della regular season, quando al “Vigorito” si presentarono in 5.956.

striscione beneventaniIl tutto, all’insegna di quella sorta di gemellaggio che si è venuto a creare tra le due tifoserie nel corso delle due sfide di campionato: nella sfida di settembre allo stadio “Ciro Vigorito”, gli Ultrà Lecce consegnarono numerosi generi alimentari (raccolti con una colletta per tutta la settimana precedente) alle famiglie beneventane in emergenza abitativa.

Nella gara di ritorno, gli ultras sanniti dimostrarono, a loro volta, tutto il loro apprezzamento verso un gesto di così rara solidarietà esponendo nel settore ospiti dello stadio “Via del Mare” in cui erano assiepati un eloquente striscione che recitava: “15-08-2013: Benevento ringrazia”.

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