Amodio, leccezionale.itSQUINZANO  (di Carmen Tommasi) – Si è sciolto anche lui, si è lasciato andare ad un’ esultanza di gioia liberatoria al gol del 2-0 del connazionale e amico Bogliacino, con cui insieme a capitan Miccoli, si è appena “diplomato” allenatore. Perché Nicholas Amodio è uno di quei giocatori dal temperamento pacato e tranquillo, mai sopra le righe, ma quella vittoria con il Frosinone doveva essere festeggiata a dovere: “Eh si, sorride, al gol di Mariano sono esploso, ma ci stava. In passato per il mio carattere un giornalista mi aveva soprannominato “Ice man”, è vero sono un uruguaiano atipico (scherza, ndr), ma quella contro il Frosinone era una gara che aspettavamo un po’ tutti, è andata bene e avevamo anche un po’ di rabbia per l’andata. In campo eravamo tutti concentrati e vogliosi di fare bene. È stata una bella partita -spiega il centrocampista ex Napoli, classe ’83- e poi il pubblico presente sugli spalti del Via del Mare ci ha dato una mano importante. I nostri tifosi si sono fatti sentire dal primo all’ultimo minuto. Si è sentito il calore della gente, che è convinta come noi in un bel finale di stagione, ora speriamo di convincere anche chi non lo è. Era dai tempi di Napoli che non ricordavo un pubblico così”.

AMORE LECCE – L’obiettivo è la serie B con la maglia giallorossa: “A gennaio scorso ho rinnovato il contratto con il Lecce fino al 2016. Qui mi trovo benissimo, Lecce è una città a misura d’uomo e si vive bene. Poi quando, come in questo periodo, arrivano i risultati, si sta ancora meglio. Se il Frosinone è fuori dai giochi? Lo spero, ma non credo. Dico che è difficile prevedere quello che può accadere per la prima posizione della classifica, noi dobbiamo essere pronti a tutto, anche ad un altro mese e mezzo di lavoro. Dobbiamo fare bene a Pisa e poi aspettare, ho provato a fare qualche combinazione di quello che potrebbe succedere ed è tutto è possibile”.

SPIRITO DI SACRIFICIO – Il gruppo è sicuramente l’arma in più del Lecce di quest’anno: “Il pregio della nostra squadra è che tutti gli undici che scendono in campo si sacrificano, a partire da Fabrizio Miccoli e vedere uno come lui che va a rincorrere gli avversari ,ti spinge a fare ancora di più. Chi ha fatto meno gol di quanto meritava? Doumbia e Beretta anche domenica hanno fatto una grande partita. Loro sono espressione di questo sacrificio, ci saranno ancora molto utili. Come sta Lopez? Domenica aveva un po’ di fastidio, ma conoscendolo lui a Pisa scenderebbe in campo anche una gamba sola, ma se non dovesse farcela, chi scenderà in campo al suo posto farà benissimo”.

 

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