LECCE (di Massimiliano Cassone) – La “piazza” è carica a pallettoni. Lecce (città e provincia) è invasa dall’ansia “Frosinone”. Si respira l’aria d’una finale, si può quasi tagliare con il coltello la tensione che aleggia nell’ambiente giallorosso. Mancano poche ore ormai, mister Lerda ed i ragazzi lavorano a spron battuto e percorrono la strada che porta al grande appuntamento con passo deciso, senza arretrare di un millimetro. Il vento sprigiona l’odore della grande rincorsa e regala i colori di una speranza che solo a settembre era considerata, quasi da tutti, l’utopia di chi non voleva vedere una realtà fatta di cinque sconfitte di fila. Eppure qualcuno ci ha sempre creduto ed il mister di Fossano è tra quelli.
Lo Stadio “Via del Mare”, da quelli che sono i numeri della prevendita, ad oggi farà registrare oltre 7.000 spettatori (mancano tante ore per fare meglio, molto meglio…), batterà il record stagionale che appartiene alla sfortunata gara contro il Perugia con 6.284 presenze registrate.
Franco Lerda nell’appello che ha voluto lanciare ai tifosi leccesi ha chiesto 12.000, 13.000 presenze. Perché no? Si può fare, e speriamo che ciò accada.
Questo, però, non significa che la gara contro i ciociari deve essere considerata quella decisiva per la B, anche perché, in tempi non sospetti, si sperava di agganciare l’ultimo posto utile, il nono, per approdare ai play-off e giocarsi lì la promozione. Bisogna stare sereni e non perdere la speranza nel caso in cui qualcosa non dovesse andare come ci si augura (basta vedere la partita d’andata con i “canarini“); questo Lecce potrebbe dover giocare l’extra season per entrare dalla finestra in serie B.
E già, se la porta dovesse chiudersi, in serie B si potrà arrivare anche… dalla finestra. Questo Lecce andrà in B, è troppo “squadra” per fallire l’obiettivo. L’importante è rimanere con i piedi per terra, non abbattersi di fronte a nessuna difficoltà o impedimento di sorta, l’importante è che la squadra sia un trattore pronto ad arare ogni negatività sul terreno del proprio campo perché, in ogni modo, sarà la propria casa, il proprio tempio, a regalare la serie cadetta ai tifosi giallorossi. È l’anno giusto, la squadra è forte, il mister è deciso, determinato, massiccio, incavolato ma sereno ed i calciatori, uno ad uno, saranno dei gladiatori in quell’arena piena di tifosi che di fronte alle difficoltà sapranno quando alzare il pollice al cielo o rigirarlo a guardar l’erbetta.
Il discorso promozione potrebbe non fermarsi a questa gara, perché anche il mettere in saccoccia 6 punti nelle ultime due giornate potrebbe non bastare. In alto i cuori, dunque, domenica arriva il Frosinone: sia accolto come “merita”, con il calore ed il colore giusto che la Curva Nord ha donato per tutto l’anno alla propria squadra. Partendo da uno striscione storico, “Come guida la Nord, come meta la gloria”, domenica prendano tutti esempio dalla Curva e nessuno storca il naso mai… Se ci saranno difficoltà si continui ad incitare, si continui a cantare fidandosi, poi si vedrà. Questo Lecce ha bisogno di crederci e di guardare il traguardo attraverso gli occhi dei propri tifosi. Di tutti, anche degli “occasionali” (così come vengono chiamati i meno presenti) ma non di quelli “da tastiera” (così come vengono denominati quelli che potrebbe andare allo stadio ma non lo fanno e criticano).