Continua e non accenna a fermarsi la “guerriglia” a distanza tra Frosinone e Perugia. E di certo non solo sul rettangolo di gioco, ma a suon di dichiarazioni sconcertanti ed al veleno, risultate assai pesanti. La lotta per il primo posto nel girone B di Lega Pro è accesa, ancora aperta e tutto si deciderà quando il calendario all’ultima giornata vedrà proprio lo scontro diretto tra le due contendenti principali alla promozione diretta in serie cadetta.
La polemica tra i due club si è riaccesa dopo la vittoria di domenica scorsa dei gialloblù in quel di Gubbio: la rete di Blanchard al 97’ è frutto di un pallone non restituito ai padroni di casa che lo avevano allontanato per permettere il soccorso ad un difensore rimasto a terra. Ieri ha parlato di tutto questo, in conferenza stampa, il direttore sportivo del Perugia, Roberto Goretti: “Andando a vedere di persona le partite del Frosinone a Pontedera ed a Gubbio, ho capito quale era il segreto di Salvini. Il Frosinone gioca le partite in quattordici, con l’arbitro e guardalinee. Quando sul 2-1 – incalza il diesse del Grifo – per i ciociari, il Gubbio attaccava, l’arbitro andava visibilmente in confusione, appariva davvero preoccupato ed ha fatto delle cose strane. Contro il Palazzo non si può vincere e per noi la strada è davvero stretta e difficile. Caro Lecce e caro Perugia: lasciate stare, il Frosinone vincerà il campionato“.
Le durissime affermazioni del diesse biancorosso sono frutto, in particolare, dell’analisi della rocambolesca gara di domenica scorsa allo stadio “Barbetti” ma anche delle affermazioni fatte tempo addietro dal direttore generale ciociaro, Ernesto Salvini: “Sono a conoscenza di un segreto, oscuro anche alla società, che mi porta a dire che a fine stagione avremo una bella soddisfazione. A fine stagione ne riparleremo, ma potrebbe succedere qualcosa che permetterebbe al Frosinone di arrivare in Serie B attraverso la porta principale”, aveva detto.
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