(di Pierpaolo Sergio) – Avevamo incontrato Kerry Kennedy a Lecce nello scorso mese di ottobre, nelle sale del Must (il museo storico cittadino), in occasione della mostra Ladies for human rights e con lei avevamo scambiato alcune battute circa l’importanza delle donne che hanno fatto la storia recente e capaci di grandi cambiamenti grazie al loro coraggio ed intelligenza.
Nelle scorse ore, la figlia del defunto senatore degli Stati Uniti d’America, Robert Kennedy, nonché nipote del presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy, è comparsa nelle aule di un tribunale di New York in cui era imputata per guida sotto effetto di farmaci (un sonnifero). La ex moglie del governatore Andrew Cuomo, 54 anni, presidentessa onoraria della “Fondazione Kennedy” che ha sede in Italia, a Firenze, è stata però assolta dal giudice in quanto i suoi legali sono riusciti a dimostrare che la donna aveva assunto per sbaglio il sonnifero poiché le boccette di quella sostanza e delle pillole per curare la tiroide che assume normalmente potevano essere facilmente confuse tra loro perché molto simili.
I fatti per i quali Kerry Kennedy è comparsa davanti ad una Corte di Giustizia ed alla relativa Giuria a New York risalgono al 2012, quando la donna andò a sbattere con la propria autovettura contro un autoarticolato su un’interstatale nella Contea di Westchester e poi ritrovata non lontano dal luogo dell’impatto, in stato confusionale, dalla polizia. Fu però lei stessa a sottoporsi volontariamente al test del “palloncino” ed alle analisi del sangue per dimostrare che non aveva assunto sostanze stupefacenti e che non fosse neppure ubriaca. Se Kerry Kennedy fosse stata giudicata colpevole avrebbe rischiato fino ad un anno di reclusione.
Si è dunque chiusa per una volta positivamente la brutta esperienza che ha visto coinvolta Kerry, membro di una delle dinastie più ricche, potenti e discusse d’America, ossia i Kennedy. Una famiglia in cui i lutti e le tragedie familiari sembrano essere una macabra maledizione che pende sul capo di tutti i discendenti dell’ex presidente assassinato a Dallas in circostanze non ancora chiarite.