LECCE (di Italo Aromolo) – Fin dalle primissime battute del campionato, tutti gli appassionati del Girone B di Lega Pro di Prima Divisione si auguravano che la formula senza retrocessioni, tipica di questo atipico torneo, non ne pregiudicasse la regolarità, confidando nel costante impegno agonistico soprattutto da parte delle compagini che, trovandosi più indietro in classifica, avessero perso la maggior parte delle motivazioni per l’assenza di reali obiettivi stagionali da perseguire.
Lo scenario inquietante che in caso contrario si sarebbe presentato sembra che stia pericolosamente prendendo forma, con qualche mese d’anticipo, nelle scorse tre giornate di campionato, in cui le ultime quattro della classe, ovvero Viareggio, Barletta, Ascoli e Paganese non sono riuscite a racimolare neanche un punto; oramai lontanissime dalla zona play-off, Viareggio ed Ascoli sono reduci da 4 sconfitte consecutive, mentre la serie nera di Paganese e Barletta si ferma a 3. In materia meramente statistica, assume rilevanza anche il ruolino della Nocerina, esclusa, che già da quattro gare si vede impresso sul tabellino lo 0-3 a tavolino da parte del Giudice sportivo.
Le quattro “cenerentole”, oltre a palesare spesso un atteggiamento rinunciatario, svogliato e poco costruttivo (vedasi la Paganese a Lecce o il Viareggio nel capitombolo casalingo per 0-5 contro la Salernitana), appaiono difettare principalmente nel trovare la via del gol; anche in tal senso i numeri non mentono: Viareggio, Barletta, Ascoli e Paganese sono rispettivamente riuscite a realizzare un solo gol nelle tre gare incriminate.
Senza fare di tutta l’erba un fascio, è necessario ad ogni modo fare degli importanti distinguo: sembrano avere una marcia in più il Viareggio di Cristiano Lucarelli e l’Ascoli del neo-tecnico Flavio Destro, prossimo avversario del Lecce. La compagine toscana, che può contare sull’esperienza di Vannucchi e sulla freschezza atletica di alcuni giovani come Rosafio, un paio di settimane fa ha dato filo da torcere alla capolista Frosinone (Frosinone-Viareggio 2-1), andando a sfiorare un clamoroso colpaccio che solo la traversa gli ha negato. Anche l’Ascoli non ha demeritato nella sfida casalinga contro l’ostico Catanzaro (0-1); in tal caso però, più che qualità tecniche o organizzazione tattica, può essere un fattore motivazionale il surplus della compagine marchigiana, che vola sulle ali dell’entusiasmo per una nuova proprietà e un nuovo allenatore, e che si presenterà nell’anticipo di venerdì sera a Lecce senza alcuna voglia di recitare il ruolo di vittima sacrificale.
Uscito sconfitto da L’Aquila per 2-0 nell’ultima giornata di campionato, il Barletta di Nevio Orlandi prosegue sulla via della sterilità offensiva, che la caratterizza tutt’ora come la squadra meno prolifica d’Italia, mentre la Paganese delle mille polemiche non va oltre un difensivismo estremo che raramente giova in termini di risultati e di punti.
Un confronto con gli altri campionati: nel girone A trend ben diverso. Nonostante problematiche del tutto analoghe al raggruppamento centro-meridionale, nel girone del Nord l’assenza di obiettivi per le ultime della classe si traduce in una produttiva spensieratezza nello scendere in campo tale da riservare sorprese anche nelle gare apparentemente dall’esito scontato. La Pro Patria e la Carrarese, che occupano rispettivamente la quint’ultima e la terz’ultima piazza, hanno conquistato 7 punti nelle ultime 3 partite, mentre il fanalino di coda Pavia ha perso soltanto una delle ultime 5 partite.
In Serie B, l’ormai proverbiale bagarre play-out ha fatto sì che nell’ultima giornata soltanto Reggina e Padova cedessero il passo tra le ultime sei, mentre in Serie A è sufficiente citare i recenti exploit del Catania, vittorioso sulla Lazio, e del Livorno, corsaro a Cagliari, per rendersi conto di come, nonostante la forbice tecnica tra le varie compagini sia ben più ampia rispetto ai campionati inferiori, occorra sudare la vittoria in ogni partita, indipendentemente dall’avversario di turno.
Tornando al girone B di Lega Pro, già ampiamente “avvelenato” da polemiche ed oscuri segreti, ripartiamo da quel poco di buono fatto vedere nelle ultime apparizioni dalle quattro sotto inchiesta: il Viareggio a Frosinone, l’Ascoli con il Catanzaro, ma anche le discrete prove, pur non sufficienti, del Barletta contro il Lecce (1-2) e della Paganese contro lo stesso Frosinone (1-2). La speranza è che le quattro compagini ritrovino la voglia di lottare, come se ogni gara fosse una finale, così da preservare quel briciolo di regolarità che è rimasta a questo campionato.