BARI – L’A.S. Bari ha dichiarato oggi l’autofallimento non potendo far fronte al ripianamento dei debiti che ammontano ad oltre 20 milioni di euro. Si tratta dell’unica via che è stata ritenuta percorribile affinché il club biancorosso non perda il titolo sportivo e possa tentare di mantenere l’attuale categoria in cui milita, ossia la serie B, senza subire l’onta di una retrocessione d’ufficio. La strada che si intende perseguire è la stessa adottata in Lega Pro dall’Ascoli, dichiarato fallito, ma ancora oggi partecipante al girone B della Prima Divisione e con un nuovo ed ambizioso assetto societario. Adesso il Bari dovrà provare a chiudere la pratica dell’autofallimento e la successiva vendita ad una nuova proprietà entro la fine del campionato in corso per evitare il rischio di non potersi iscrivere al prossimo torneo e perdere il titolo sportivo. In poco più di tre mesi, pertanto, si deciderà il futuro del club.
E’ quanto emerso nell’Assemblea dei soci che si è svolta all’interno della sede della società pugliese ed al termine della quale è stata diramato il seguente comunicato stampa: “In data odierna si è tenuta l’assemblea dei soci della AS Bari SpA nella quale il socio di maggioranza “Salvatore Matarrese Spa” ha comunicato l’impossibilità a ripianare le perdite ed a fornire nuova finanza avendo, in data 10/02/2014, depositato presso il Tribunale di Bari istanza di concessione del termine per il deposito della domanda di concordato preventivo, ovvero di accordo di ristrutturazione dei debiti. L’Amministratore Unico ha riferito all’assemblea in ordine alla situazione di irreversibile crisi e, preso atto di quanto riferito dal socio di maggioranza, ha evidenziato che, in carenza di supporto, non ricorrono i presupposti per accedere ad una procedura alternativa di risoluzione della stessa. Nella discussione sociale è emersa la comune volontà di tutelare il lustro e la storia del Bari Calcio, facendo quanto possibile affinché la stessa possa proseguire oltre le singole vicende societarie, in quanto patrimonio dell’intera cittadinanza. Il socio di maggioranza ha invitato, quindi, l’A.U. a predisporre ogni iniziativa volta a garantire l’integrità del patrimonio sociale, la salvaguardia dei valori aziendali e del ceto creditorio, anche attraverso il ricorso alla procedura fallimentare“.
All’assemblea hanno preso parte, tra gli altri, Antonio Matarrese (per la proprietà che detiene la società dal 1977), l’amministratore unico Francesco Vinella, Enrico Scoditti (direttore amministrativo della Salvatore Matarrese SpA) ed Oreste Fornarelli per il collegio sindacale. All’esterno della sede sociale era presente un presidio delle forze dell’ordine con tre camionette della Polizia e solo una decina di tifosi biancorossi per quella che è certamente una delle pagine più nere del sodalizio biancorosso.
Nei mesi scorsi, la Giunta comunale barese aveva già dato mandato all’ufficio legale dello stesso Comune di fare, a tutela dei crediti vantati dall’ente, le azioni più appropriate da espletare nei confronti dell’AS Bari. Inoltre, per recuperare le somme non corrisposte ai vari creditori, i cartellini di alcuni calciatori, come i cimeli ed i trofei del club che erano stati pignorati.