LECCE – Nel 2011, in Puglia, 387 ragazze di età compresa fra i 15 ed i 17 anni hanno fatto ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza. Di queste, 36 avevano meno di 15 anni. Ciò significa che il tasso di abortività delle ragazze pugliesi fra i 15 ed i 17 anni è 5,9. In altre parole, hanno fatto ricorso all’aborto 5,9 ragazzine ogni mille 1000. Nell’intera penisola italiana, il tasso di abortività registrato fra le ragazze tra i 15 e 17 anni è stato di 4,5; al Sud, di 4,1. In Puglia, nello stesso anno, il tasso di abortività fra le ragazze con meno di 20 anni è stato di 7,7, il più alto fra le regioni del centro e del sud Italia. Per questa fascia d’età, il tasso di abortività medio italiano è 6,4.
Sono solo alcuni dei dati che verranno illustrati domani alle ore 17:00 alle Officine Cantelmo, in occasione della presentazione della ricerca “EROS – Educazione, Ricerca, Orizzonte, Sessualità”, sullo stato dell’educazione sessuale nelle scuole pugliesi, realizzata a cura de “Università degli Studi di Bari – Cattedra di Sociologia dell’Educazione, Ufficio Scolastico Regionale ed Associazione “La Bottega dell’Orefice”, sezione appulo-lucana.
L’iniziativa fa parte del convegno “Educazione in cerca d’autore: persona, affettività e sessualità. Per una alleanza tra Famiglia, Scuola ed Istituzioni” – organizzato dall’Assessorato alle Politiche per la Famiglia del Comune di Lecce guidato dal vicesindaco Carmen Tessitore – e rientra nell’ambito del percorso già avviato dall’Amministrazione Comunale finalizzato alla realizzazione dell’Alleanza Locale della Famiglia.
Durante l’incontro ci sarà spazio anche per affrontare altri temi scottanti, come quelli delle infezioni sessualmente trasmesse e della violenza sessuale.
Le Infezioni sessualmente trasmesse costituiscono uno dei più seri problemi di salute pubblica a livello mondiale, anche in considerazione delle numerose complicanze che queste infezioni possono provocare all’apparato riproduttivo femminile e maschile e delle ingenti spese economiche che comportano. Oggi si preferisce parlare di “Infezioni sessualmente trasmesse” (IST) anziché di “malattie sessualmente trasmesse” (MST) per indicare meglio il frequente decorso asintomatico delta patologia. Le infezioni da clamydia, da trichomonas, le epatiti virali da HBV, HCV (epatite B, e C), la sifilide, la gonorrea, l’AIDS, l’herpes genitale, il papillomavirus (HPV), possono essere presenti in una persona anche senza provocare sintomi particolari. L’incidenza delle IST nel mondo è in continuo aumento, grazie anche alla maggiore mobilità e all’aumentata tendenza ad avere rapporti sessuali con più partner e sempre più precoci. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima 340 milioni di casi l’anno di IST (AIDS esclusa), prevalentemente nella fascia di età 15-49 anni. Sottogruppi di popolazione particolarmente suscettibili sono le donne, per la struttura anatomica dell’apparato genitale più complessa e più favorevole all’insediamento dei patogeni; gli adolescenti, con tessuti genitali ancora immaturi e più recettivi; gli individui con stati di grave deficienza immunitaria. L’elevata diffusione delle IST sembra essere legata a carenze educative ed errori di tipo comportamentale.
La violenza sessuale è un fenomeno esteso e sempre più rilevante. In Italia l’ultima indagine ISTAT dimostra che le donne italiane tra i 16 e i 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita sono stimate in 6.743.000 e, in particolare, circa un milione di donne ha subito stupri o tentati stupri. Il 14,3% delle donne che abbiano o abbiano avuto un rapporto di coppia ha subito almeno una violenza fisica o sessuale dal partner. Dalla ricerca ISTAT si evidenzia che tra i fattori determinanti una maggiore predisposizione a divenire un partner violento, appare maggiormente significativo avere avuto un padre che picchiava la propria madre o che è stato maltrattato dai genitori.
Il convegno si aprirà con i saluti del sindaco Paolo Perrone e dell’assessore alle Politiche Familiari Carmen Tessitore.
La presentazione dei dati della ricerca è affidata alla professoressa Angela Mongelli, ordinario di Sociologia dell’Educazione e Presidente del Corso di Studi in Formazione e Gestione delle Risorse Umane dell’Università degli Studi di Bari.
Al convegno prenderanno parte anche Angela Novielli, pedagogista, responsabile dell’ unità operativa della Formazione – Associazione “La Bottega dell’Orefice”, il professor Luigi Spedicato, presidente dei Corsi di Studio in Servizio Sociale dell’Università del Salento, Lodovica Carli, medico chirurgo, specialista in Ostetricia e Ginecologia, presidente del Forum delle Associazioni Familiari di Puglia e dell’Associazione “La Bottega dell’orefice” (sezione appulo-lucana) ed il professor Marcello Tempesta, associato di Pedagogia Generale e Sociale dell’Università del Salento.