LECCE (di Gabriele De Pandis)- Il progetto vincente del direttore Matteo Lauriola, punta di diamante del settore giovanile giallorosso, è basato su una politica ben precisa formata da due aspetti importanti: scelta di calciatori locali, per una fisiologica riduzione dei costi, e lancio di calciatori “sotto età” nelle compagini superiori. Quest’ultimo aspetto, tanto decantato da molti, ma realizzato effettivamente da pochi, forma maggiormente i “talentini” del settore giallorosso, poiché li sottopone a scontrarsi con avversari più maturi fisicamente. Alla diversa maturità fisica però i bravi Pasculli-Boys ribattono con un tecnicismo e un tatticismo notevolmente superiore a quasi tutte le compagini concorrenti, come sta dimostrando l’andamento da schiacciasassi dei giallorossi. Una delle icone della scelta vincente di Matteo Lauriola è il centrocampista offensivo Samuele Parlati, nato a Gallipoli il 5 febbraio 1997.
CENTROCAMPISTA D’ATTACCO– “Sam” Parlati descrive subito le sue preferenze per il gioco offensivo: “Sono un centrocampista centrale e mi piace agire nel ruolo di trequartista, pronto a raccogliere le sponde e gli scarichi delle punte per poi cercare il tiro da fuori”. Nella scelta dei moduli preferiti Parlati sceglie due fra gli schieramenti più usati nel calcio moderno: “Gradisco molto il 4-3-1-2, ma la posizione in cui mi schiera mister Pasculli riesce a farmi esprimere bene lo stesso”.
“ANDAMENTO SUPERBO”– Il centrocampista di Racale, capace di collezionare 14 presenze ed 1 gol (siglato nella partita casalinga del “Colaci” contro il Martina Franca), descrive la fantastica stagione dei Pasculli-Boys: “Stiamo facendo benissimo, specialmente i classe 97 come me, Fersini, Chironi e gli altri, contro squadre che schierano ragazzi classe 1994 e 1995; noi, ragazzi più giovani di due anni, però stiamo riuscendo a vincere quasi sempre. L’andamento è stato superbo: siamo partiti bene, abbiamo avuto un piccolo calo, ma lo abbiamo superato in scioltezza riprendendoci da grande squadra”.
“ACCOLTO BENE DA TUTTI”- Il segreto del successo sta anche in un ambiente che supera i confini del rapporto professionale: “Il rapporto con il mister è bellissimo. Lui ha avuto sin da subito fiducia in me, decidendo di portarmi in Berretti dalla squadra Allievi; tutti i compagni mi hanno accolto bene, siamo un gruppo unito e abbiamo un bellissimo rapporto fra di noi fuori e dentro al campo”. Il piccolo primo passo verso il successo raggiunto non porta “giramenti di testa” al trequartista di Racale che s’ispira a Mesut Ozil (centrocampista turco-tedesco da quest’anno all’Arsenal), tanto da studiarlo attentamente in ogni aspetto tecnico-tattico: “Sono felice per quello che faccio nel calcio, ma cerco di stare attento anche allo studio perché lo devo continuare sempre”.