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Foggia, foto fonte web

LECCE ( di Italo Aromolo) – È una Salernitana completamente diversa da quella che il Lecce affrontò nella prima giornata di questo campionato, in una gara in cui i granata, vittoriosi sui giallorossi per 2-1, diedero l’impressione di poter recitare il ruolo di corazzata del torneo, in grado, se non di “ammazzare” il campionato, almeno di lottare per le primissime posizioni, vista la qualità di una rosa che si può fregiare di nomi altisonanti come quelli di Pasquale Foggia, Gennaro Esposito e Ciro Ginestra. Quattro mesi dopo invece, gli obiettivi stagionali della squadra che sabato sera si presenterà al “Via Del Mare” per la disputa della prima giornata del girone di ritorno appaiono fortemente ridimensionati: ad oggi la Salernitana è fuori dai play-off, occupando l’11esima posizione in classifica con il bottino, tutt’altro che soddisfacente, di 21 punti conquistati in 16 partite (media p.ti: 1,3).

A pagare i deludenti risultati della prima parte della stagione, come spesso accade in questi casi, è stato l’allenatore, Stefano Sanderra, esonerato dopo il pareggio casalingo contro il Viareggio (Salernitana-Viareggio 1-1, 8ava giornata). Al suo posto, il patron Claudio Lotito ha (ri)chiamato mister Carlo Perrone (si tratta di un ritorno, avendo il tecnico romano già allenato la Salernitana nella stagione 2012/’13), il quale però non ha saputo far meglio del suo predecessore (con lui sono arrivati 11 punti in 9 partite).

Per Perrone, la sfida del “Via del Mare” avrà un sapore tutto speciale: da un lato, il tecnico granata ritorna nello stadio che da calciatore lo ha visto protagonista in maglia giallorossa di una splendida stagione di Serie B (1987/’88), culminata con la promozione del Lecce in Serie A; dall’altro, per lui è forse l’ultima possibilità di salvare una panchina che, a detta dello stesso Lotito, è pronta a saltare, alla luce del preoccupante andamento delle ultime uscite della formazione campana. Difatti, nelle ultime 4 partite la Salernitana ha conquistato 2 punti (sconfitte con Prato e Perugia, pareggi con Pisa e Paganese), realizzando soltanto 1 gol (al 90’, nel match casalingo contro il fanalino di coda Paganese, terminato 1-1).

I reparti: difesa ok, polveri bagnate in attacco. Ed è proprio il reparto offensivo che, sebbene possa fare affidamento sull’esperienza di Matteo Guazzo e Ciro Ginestra (10 acuti in due), palesa i maggiori deficit (soltanto 17 i gol realizzati in 16 partite). In difesa invece, quello che è il reparto più anziano del campionato (età media 27,5 anni) sta garantendo una buona dose di solidità: i 15 gol incassati dai granata valgono il titolo di quinta miglior difesa del torneo.

Infortuni e postumi natalizi: Salernitana con le ossa rotte. A complicare questa situazione non certo idilliaca (di cui sono esemplari un paio di circostanze verificatesi negli ultimi giorni, come la forte contestazione del popolo granata al termine del pareggio contro la Paganese o la rissa scoppiata in allemento tra Ginestra e Mancini), si aggiungono una serie di defezioni che per la gara di Lecce priveranno Perrone di alcune pedine fondamentali: saranno out per infortunio i difensori Federico Rizzi e Christian Chirieletti, il regista Gennaro Esposito e gli attaccanti Ettore Mendicino, Andrea Nalini e Athanasios Topouzis, mentre è rientrato soltanto da poche ore dal Brasile, dove ha trascorso le festività natalizie, il fantasista Vagenin Gustavo. E’ difficile quest’ ultimo, avendo a disposizione solo un paio di allenamenti prima del match di sabato sera, possa essere utilizzato a pieno regime.

Perrone
Perrone, foto fonte web

La tattica: ritorno alla difesa a 4, pronto il rilancio di Foggia. Dopo l’esperimento della difesa a 3, provata infruttuosamente contro la Paganese, il tecnico Perrone varerà un modulo più abbottonato (ritorno alla difesa a 4: sarà 4-4-2 o 4-3-1-2), sul quale impostare un tipo di gioco efficace e concreto, anche a scapito dell’estetica: l’input è quello di una squadra solida e compatta, che sappia colpire in contropiede sfruttando le armi del cinismo e della sagacia tattica.

 Davanti al portiere Iannarilli, ci saranno sugli esterni Piva a sinistra e Luciani a destra, mentre il centro della difesa sarà presidiato con ogni probabilità da Tuia e Molinari, con qualche chance di partire dall’1’ anche per Siniscalchi, autore del gol-vittoria nella sfida di andata. In caso di 4-4-2, in mediana è certa la presenza di capitan Montervino, di Perpetuini e di Mancini, mentre si contendono l’ultima maglia da titolare Volpe, Capua, Ricci e Mounard. In avanti uno tra Guazzo e il “Cobra” Ginestra a fare da boa per le giocate di Foggia. Per il 30enne ex Lazio e Dubai, in ombra fin qui e relegato in panchina nelle ultime gare, può essere la gara del riscatto: il palcoscenico importante del “Via Del Mare” e la voglia di dimostrare di essere ancora un calciatore valido potranno essere gli stimoli giusti per far risuscitare  l’estro sopito di un giocatore che comunque rimane dalle qualità indiscutibili. Se Perrone dovesse optare per un più spregiudicato 4-3-1-2 (ipotesi che appare meno probabile), Foggia agirebbe alle spalle dei due arieti Ginestra-Guazzo, con l’esclusione di uno dei quattro di centrocampo.

L’ambiente: tifosi in fermento, per Lecce è attiva l’iniziativa “Porta un amico allo stadio”. Si respira un clima elettrico tra i tifosi campani in preparazione di una delle trasferte più sentite della stagione: per la gara Lecce-Salernitana è stata attivata l’iniziativa “Porta un amico allo stadio”, per cui un sostenitore granata provvisto di tessera del tifoso potrà acquistare un secondo tagliando per un supporter non-tesserato. E’ facile prevedere che una delle piazze più calde e passionali d’Italia (con una presenza media di oltre 8.500 spettatori a partita) si mobiliti in gran numero per raggiungere il capoluogo salentino e gremire il settore ospiti del “Via del Mare” .

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