LECCE (di Italo Aromolo) – Un Lecce rinato. Con il pareggio in casa della capolista Pontedera, i giallorossi si confermano la squadra del momento nel girone B di Lega Pro, Prima Divisione. Nelle ultime 5 giornate, il Lecce ha viaggiato alla media di 2,2 punti a partita: un cammino di marcia che, se verrà mantenuto costante da qui a fine stagione, farà certamente recitare ai salentini un ruolo da protagonisti in questo campionato ancora privo di assoluti dominatori.
La classifica: Lecce al comando – A partire dalla vittoriosa trasferta di Pagani, gli uomini di Franco Lerda hanno inanellato un filotto di 3 vittorie e 2 pareggi, che significano 11 punti conquistati e virtuale primo posto solitario nella speciale classifica che tiene conto delle ultime 5 gare. Prima che a livello tecnico-tattico, dove restano alcune lacune, la superiorità giallorossa è emersa soprattutto sul piano atletico e fisico: i vari Parfait, Papini e Bogliacino arrivano sulla palla quasi sempre prima dell’avversario, così come Martinez e soci hanno dimostrato una reattività nella corsa che poco tempo fa avrebbe fatto gridare al miracolo. Il brillante stato di forma dei salentini inizia a mettere paura alle concorrenti per la promozione, che invece hanno registrato qualche battuta d’arresto nel periodo considerato: il Pontedera ha conquistato solo 5 punti, mentre il Frosinone non è andato oltre i 7. Il Benevento, fermo a quota 4, non vince addirittura da 6 turni. Tiene botta L’Aquila, incappata però in una pericolosa sconfitta a Perugia (2-1), mentre è in gran spolvero il Catanzaro, con 10 punti in cascina. Il Prato, prossimo avversario dei giallorossi, attraversa un buon momento di forma: 9 i punti, frutto di 2 vittorie e 3 pareggi.
Gol realizzati: il Lecce ne fa 2 a partita – La costante pericolosità offensiva che ha accompagnato le recenti uscite dei salentini si traduce, nell’alfabeto numerico, in 10 gol realizzati: nella classifica degli ultimi 5 incontri, i giallorossi occupano il secondo posto dietro al solo Prato, primo con 13 gol. Il dato statistico di 2 reti a partita mette in luce una ritrovata vena realizzativa, che passa in primis dal recupero psico-fisico di alcuni elementi-chiave come Zigoni e Bogliacino. Affiorano anche gli aspetti meno floridi della “rinascita” giallorossa: al di là della scorpacciata di Ascoli (5-2), una certa imprecisione negli ultimi 16 metri ha impedito di incrementare un bottino che, al netto delle occasioni create, dovrebbe essere di almeno 4-5 gol in più. Nella stessa gara di Pontedera, il Lecce ha spadroneggiato nel possesso palla, salvo entrare in difficoltà nella fase conclusiva dell’azione.
Gol subiti: si conferma il fort-Lecce – Tre soli gol subiti in 715 minuti, di cui uno su rigore per un ingenuità (contro il Gubbio) e due per distrazione a partita ormai archiviata (contro l’Ascoli): la difesa giallorossa, reparto maggiormente rivitalizzato dalla cura-Lerda, è diventata una delle più solide del girone, tanto che anche in questo caso nessuno è riuscito a far meglio dei salentini. Bleve e Perucchini mantengono la porta inviolata da quasi 200 minuti, coadiuvati dai ben rodati quattro di difesa, che ormai riducono al minimo gli errori individuali. Una nota di merito spetta anche ai mediani (Parfait, Papini e Amodio), la cui azione tamponante ha influito non poco sul rendimento positivo della retroguardia giallorossa nelle ultime apparizioni.
La proiezione finale: il primo posto è fantacalcio? – La media di 2,2 punti a partita, proiettata sulle rimanenti 23 giornate, porterebbe il Lecce a chiudere in classifica con 63 punti, quota che spesso in Lega Pro è stata sufficiente per il raggiungimento del primo posto e, a maggior ragione, dovrebbe esserlo in un campionato così equilibrato. Oltretutto, il passo recentemente mantenuto dai giallorossi non è stato eccellente, lasciando discreti margini di errore: nell’ipotetica proiezione “fanta-calcistica”, ogni 5 partite occorrerebbe più o meno vincerne 3. Obiettivo molto difficile, ma, per il Lecce ammirato negli ultimi tempi, forse non impossibile.