LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Lecce-Viareggio è una sfida inedita in campionato ma che pare unire idealmente tre ex giallorossi, intrecciati in comuni destini. Si tratta di quelli toccati in sorte a Francesco Moriero, Cristiano Lucarelli e Roberto Miggiano. Tutti e tre sono legati a doppio filo alla maglia ed alla società del Lecce. Tutti e tre hanno condiviso esperienze in panchina finite male in questa stagione e tutti e tre si ritrovano virtualmente coinvolti nella gara di campionato tra salentini e toscani in programma domenica allo stadio “Via del Mare”.

Già durante la scorsa estate, la panchina del Lecce era stata abbinata al nome di Cristiano Lucarelli. Un matrimonio poi sfumato, che aprì la strada all’ingaggio del leccese verace Checco Moriero quale nuovo allenatore del club salentino. Una scelta dettata più dal cuore che dalla ragione, come lo stesso ex tecnico ha poi pubblicamente ammesso nel corso della sua tribolata permanenza alla guida dei giallorossi.

Il Lecce di Moriero, quel Lecce monco, vittima di infortuni a catena e privo dell’apporto del tifo della Curva Nord nelle prime giornate del torneo, arrivò alla vigilia della sfida di Perugia con lo stesso Moriero che pagò il disastroso avvio di stagione e con il Lecce affidato di nuovo alle cure di Franco Lerda.

LucarelliIl Perugia, dal canto suo, era la società che sempre in estate aveva deciso di puntare su Lucarelli per disputare un campionato d’eccellenza, in cui puntare al salto di categoria, ma le strade dell’ex bomber livornese e dei Grifoni si separarono clamorosamente, tanto da far circolare nuovamente la voce (ed era ben più che un’indiscrezione…) che la famiglia Tesoro stesse per mettere sotto contratto proprio Lucarelli per il dopo-Moriero, ma anche stavolta tutto sfumò, nonostante la stampa umbra desse ormai per certo l’affare.

A Perugia la panchina leccese tornò a vedere seduto su di essa quel Lerda mandato via ad inizio anno per le note vicende legate alle faide interne allo spogliatoio. Aveva ereditato quel “blob” chiamato Lecce da Moriero che, insieme all’altro leccese doc, nonché suo suo vice, Sandro Morello, non poterono avere il tempo necessario di veder spiccare il volo ai propri ragazzi.miggiano(1)

Intanto, in quel di Viareggio si cercava inutilmente di centrare un successo in Coppa ed in campionato, ancor oggi assente. La società bianconera, partita senza particolari ambizioni, si era affidata alla guida tecnica di un altro figlio della Lupa leccese, ossia Roberto Miggiano, che l’anno prima aveva fatto da secondo a Grosseto indovinate un po’ a chi? Ma a Checco Moriero… ovvio. Proprio la mancata conquista dei 3 punti almeno in una gara ha portato i dirigenti versiliesi a dare il benservito a Miggiano ed a chiamare al suo posto… Lucarelli. Sic!

Sembra insomma un po’ il gioco delle tre carte: Moriero, Lucarelli e Miggiano, gente che ha il Lecce marchiato a fuoco sulla propria pelle, si sono ritrovati, loro malgrado, a rincorrersi su una panchina ma con scarsa fortuna. Domenica prossima, Lucarelli tornerà nel “suo” Via del Mare, lo stadio in cui ha saputo rilanciarsi nel calcio che conta a cavallo tra la fine del secolo scorso ed il nuovo millennio. Vuole riscattare mesi di delusioni e amarezze, ma di fronte avrà quel Lecce che è un po’ la sua seconda casa.

I proclami che ha lanciato da Viareggio subito dopo il suo insediamento alla guida dei toscani sono apparsi di rito, seppur frutto di determinazione e voglia di ben figurare al cospetto di una piazza che per lui ha rappresentato tanto in passato. Ma di fronte si troverà un Lecce rinvigorito dalla cura-Lerda e reduce dalla convincente affermazione di Ascoli. Lucarelli non si dispiaccia, ma il suo nuovo progetto decollerà magari dalla prossima settimana. Questo Lecce ha più bisogno del Viareggio di punti e morale.

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