Vittoria merita e sofferta quella del Lecce, la prima stagionale, in casa della Paganese. Lo sa bene Franco Lerda che è soddisfatto per il risultato e per la prestazione sfoderata in campo dai suoi uomini: “Nel primo tempo abbiamo avuto due occasioni importanti e una anche con Lopez che è stato molto bravo, ma voglio premettere che su questo campo – spiega il tecnico giallorosso ai microfoni di TeleRama – non si poteva giocare a calcio. Era difficile fraseggiare e ora ho capito perché in casa la Paganese non riesce a fare bene. La mia squadra ha fatto la partita che avevamo preparato e loro hanno guadagnato un po’ di campo a fine gara, ma non ci hanno mai impensieriti”.

SERVE CONCRETEZZA – “Voglio dire in questo momento qui dobbiamo essere pragmatici e negli ultimi 5’  forse qualche giocata potevamo gestirla meglio, ma io dico che non abbiamo rischiato più di tanto. Qui non potevamo avere dieci occasioni da gol con questo campo, ma era importante fare risultato contro una squadra solo apparentemente malata. Sapevamo che non era facile vincere, perchè la Paganese domenica scorsa aveva giocato contro il Frosinone, squadra importante, e perso solo al 93’ con un’ autorete”.

LA PRESTAZIONE – “Dovevamo partire dalla prestazione che dal punto di vista estetico non è stata il massimo, ma sul piano dell’essere gruppo e del muoversi, la squadra mi è piaciuta molto. Siamo stati sempre compatti e abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Punto. Il campionato è questo. Ora abbiamo una partita in casa e da martedì iniziamo a prepararla. Spero di recuperare Bogliacino e che Bellazzini non si sia procurato nulla di grave, ha sentito un problema all’adduttore e ora dobbiamo ancora capire cosa abbia. Miccoli? Ha un problema non grave, ma deve rimettersi a posto e poi tornerà a disposizione. La squadra oggi ha fatto il massimo, prendiamoci questi tre punti e andiamo avanti. Non voglio pensare a nulla, ma solo alla partita dopo e non alla nostra condizione. Doumbia ha fatto bene ed è entrato a freddo, sono contento di lui e di quelli che sono entrati dopo”.

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