LECCE (di Massimiliano Cassone) – Brutta l’aria che tira sul Lecce, intorno al Lecce e a Lecce. Il clima non è torrido ma gelato ed è in atto quella che sembra una guerra fredda tra pro-Tesoro e anti-Tesoro, come se fosse questo il nodo principale di un modo di fare calcio che nel capoluogo salentino non è più quello a cui la piazza era avvezza. I quasi vent’anni di gestione Semeraro avevano abituato tutti al lusso e alla pregevole arte di fare impresa nel calcio; eppure, i banchieri salentini furono bistrattati.
La squadra oggi raschia il fondo del barile di un campionato in cui non ci si riconosce e ci si impolvera di dubbi e paure che 5 sconfitte consecutive hanno sparso nell’aria già malsana. I tifosi sono stanchi e questo è logico, lapalissiano oseremmo dire, sono delusi, arrabbiati e la sensazione è quella di cadere in una direzione di cui non si conosce la fine. Tutto questo però non giustifica quello che sta accadendo. In un momento così delicato, dove nessuno può nascondere i limiti della gestione Tesoro, gli errori, le titubanze e l’inesperienza di “fare calcio”, non bisognerebbe cercare di distruggerli emotivamente, ma bisognerebbe capirli e magari indirizzarli verso quello che potrebbe essere il lumicino in fondo al tunnel buio.
Noi de Leccezionale.it non siamo PRO o CONTRO nessuno anche se da tanti “ciechi” siamo additati come “Tesoriani”; siamo penne libere ed abbiamo solo un “padrone” che è il lettore. I risultati che stiamo portando a casa (150mila visite in appena due mesi) ci danno coraggio e forza per continuare in questo progetto che vorremmo diventasse qualcosa di più grande e più importante. Noi ci sforzeremo di farvi vedere sempre ciò che accade con occhio scevro da condizionamenti o particolarità di trattamento.
E, se da un lato ci teniamo a ricordare a chi ama il Lecce che solo i Tesoro hanno messo mano al portafogli nel momento del bisogno, dall’altro scriviamo che se dovesse arrivare l’offerta giusta di gente pronta a riportare a Lecce quell’esempio di “pregevole arte del fare impresa”, gli attuali proprietari della società giallorossa dovrebbero farsi da parte, magari far pure cassa com’è “normale” nel calcio a scopo di lucro qual è quello moderno e, per il bene della squadra, lasciar lavorare altri.
Detto ciò, però, bisogna capire che ora al comando dell’U.S. Lecce ci sono loro, hanno messo i soldi, la faccia e stanno spalando via tutto il veleno che in modo ingeneroso stanno ricevendo da una parte dell’ambiente. Bisogna cercare di restare tutti sereni, mantenere la calma e lavorare. Ognuno faccia il suo e ad ognuno si lasci fare il proprio lavoro. Lasciate lavorare mister Lerda e mister Lerda lasci lavorare i giornalisti anche se a volte legge o ascolta ciò che non gradisce.
È tutto un caos che non porterà vantaggi alla squadra. Lasciate lavorare chi deve lavorare… Non infierite sui Tesoro. Il Lecce è una squadra che si riprenderà, siate ottimisti e non pessimisti, siate propositivi e non distruttori dei sogni altrui. Siate uomini.
I signori Tesoro stanno sbagliando tanto e tutto ma non si può permettere ad un proprietario di una emittente per rancori personali di fomentare odio e disprezzo!! Quello che si è assistito lunedì sera al programma sportivo è assurdo e assolutamente da condannare!!
Bravo Massimiliano, finalmente qualche giornalista che tenta di essere indipendente, in Italia cosa rara. Ieri sera puntata stomachevole, dall’ex assessore agli altri. Poi le bestie siamo noi frequentatori della Nord. Veramente brutto il clima creato ad arte in queste ultime settimane da certi personaggi. Vero che i Tesoro si sono resi responsabili di una campagna acquisti da “dilettanti”, vero che la mancata promozione è da attribuire alla loro inesperienza, ma è altrettanto vero che il calcio è sempre e comunque uno sport per chi lo pratica ed una passione per noi tifosi, ma da qui a rendersi responsabili di atti violenti, sia fisici che morali, ce ne passa. Io sono solo un “malato” della nostra maglia giallorossa, non mi ergo a mister o ds, in ITAGLIA ce ne sono già tanti ma non mi lego a questa schiera.
Forza grande Lecce, a prescindere da presidenti allenatori e giocatori ma anche da foche ammaestrate…