(di Carmen Tommasi) – Zero punti in classifica per la quinta sconfitta di fila del Lecce. Finisce 2-0 per il Perugia allo stadio “Renato Curi” e la crisi dei giallorossi sembra non avere più fine. Debacle meritata per gli uomini di Lerda che hanno, però, giocato in inferiorità numerica dal 36’ pt per l’espulsione di  Fabrizio Melara. Nel corso di tutto il match, il portiere avversario, Jan Koprivec non è stato mai impegnato in una parata importante, ma solo nell’ordinaria amministrazione.

DIFESA – Cambiano gli interpreti e il modulo, ma il risultato è lo stesso. Del reparto arretrato si salva solo Filippo Perucchini per la parata su Vitofrancesco che ha evitato un passivo ancora più negativo per il suo Lecce, anche se in occasione del primo gol avrebbe potuto fare qualcosina in più. I tre davanti all’ex Como, scuola Milan, ossia Diniz, Martinez e Sales fanno ciò che possono ma non come dovrebbero. Il meno “peggio” è ancora una volta il costaricano “El Tuma” ma di certo non ancora ai livelli della passata stagione. DISATTENTI, DISORDINATI, “ALLEGROTTI” E IN RITARDO SUGLI AVVERSARI. E CON I DUE DI OGGI, SONO DODICI I GOL INCASSATI:  COSI’ NON VA.

CENTROCAMPO – Nella mediana a cinque composta da Ferreira Pinto, Melara, Amodio, Salvi e Lopez l’unico a salvarsi è l’uruguaiano. Per il resto bocciato a pieni voti Fabrizio Melara, e non solo per l’espulsione e il relativo rigore procurato, corre a vuoto ed è sempre in ritardo sugli avversari. Che dire di Ferreira Pinto e Amodio?! Il primo sembra fuori dalle dinamiche di gioco e cantare fuori dal coro, mentre il secondo ha quella grinta, forse troppa (vedi il giallo), che fa bene al Lecce ma non è ancora al top. Oggi, stranamente, delude anche Stefano Salvi, l’unico a salvarsi nelle prime gare di campionato. APPANNATO E SFASATO, COME TUTTO IL REPARTO.

ATTACCO – Koprivec e compagni ringraziano con affetto il tandem d’attacco del Lecce Bellazzini-Beretta che non hanno mai impegnato il portiere sloveno. Non male solo Bellazzini che ha grinta da vendere, ma è troppo isolato e su punizione sfiora anche il gol nella ripresa. Unica pecca: sembra troppo innamorato del pallone. Beretta non pervenuto, così come lo stesso Zigoni che gli subentra nella ripresa. QUATTRO GOL SEGNATI IN CINQUE PARTITE, DI CUI TRE DI CAPITAN MICCOLI, MANCA CATTIVERIA E CINISMO. E NON SOLO.

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