LECCE (di Carmen Tommasi) – Ancora un’altra pesante sconfitta per il Lecce di Francesco Moriero, la quarta di fila in campionato. Il Catanzaro batte 2-1 i giallorossi tra le mura del “Via del Mare” e mette in crisi, forse definitiva, la già traballante panchina del tecnico leccese. Troppi errori individuali recidivi ed una squadra con un’identità tattica ancora tutta da scoprire.
DIFESA – Benvenuti nel reparto della “spensieratezza”, con gli avversari che ringraziano e fanno festa. Dieci gol subiti in quattro partite: Moriero fa fuori, forse troppo prematuramente, il portiere ex Como e scuola Milan Perucchini e gli preferisce il salentino Bleve. Ma la storia non cambia: estremo difensore incerto, difesa inaffidabile e ballerina con troppi errori individuali. Ferrero si fa espellere nel momento decisivo del match, D’Ambrosio segna il gol dell’illusione, ma poi si becca un giallo e subito dopo un rosso per proteste. Bocciato anche Vinetot, che entra a gara in corso e regala il gol vittoria agli ospiti. Male anche Nunzella e l’unico a fare meglio, non bene, è “el Tuma” Martinez. BOCCIATI: COSI’ NON VA, RIMANDATI ALLA PROSSIMA SETTIMANA.
CENTROCAMPO – Gli avversari corrono e dominano. I padroni di casa ascoltano musica classica, ad andamento lento. Non male Melara e Amodio, ma se fossero al 100% il Lecce non potrebbe che sorridere per il loro indossare la maglia giallorossa. Salvi uno dei pochi a salvarsi nelle prime tre gare di campionato, anche oggi è apparso grintoso ed in gran spolvero. SERVONO CORSA, GRINTA E IDEE: SALVI NON PUO’ FARE L’EROE SOLITARIO PER TUTTO IL CAMPIONATO.
ATTACCO – Bellazzini, alle spalle della coppia Miccoli-Zigoni, ci mette tanta corsa, grinta e impegno, ma non cambia le sorti del match, anzi spreca. Non male, però, il buon Tommaso, Miccoli si fa male al 34’ del primo tempo ed esce e al suo posto entra Beretta. L’ex Milan, però, questa volta non fa solo la bella statuina, ma prova a metterci un po’ di pepe in un reparto dormiente. Quanto a Zigoni si muove e fa lavoro sporco per la squadra, ma ciò che serve al Lecce è il giusto cinismo sotto porta e lui pecca anche in questo. MANCA LA FAME, IL FIUTO DEL GOL E TANTO, TANTO ALTRO.