(di Carmen Tommasi) – Terza e pesante sconfitta consecutiva per il Lecce di Francesco Moriero, fermo a zero punti in classifica. Prestazione scialba quella dei giallorossi in casa del Benevento che sono apparsi senza chiare idee tattiche, in affanno dal punto di vista fisico, con serie difficoltà in fase difensiva e nella manovra offensiva. Con serie ed evidenti difficoltà in tutti i reparti per Miccoli e compagni.

DIFESA OTTO GOL INCASSATI IN TRE PARTITE E GLI AVVERSARI FANNO FESTA. Perucchini e soci sembrano essere andati in vacanza prima del tempo. L’ex Como poteva fare qualcosa di più almeno su due dei quattro gol incassati e sembra anche molto titubante nei tiri da fuori area, ma c’è da dire che l’unico a salvarsi davanti a lui è Dario D’Ambrosio, il solo a farsi rispettare dei quattro difensori giallorossi, anche se l’ex Lumezzane è troppo nervoso e non spinge come sa fare. I due centrali Martinez e Vinetot sono troppo incerti per poter essere giudicati e pasticciano, spesso e volentieri, mettendo in difficoltà tutto il reparto. Nunzella entra per sostituire l’infortunato Bencivenga, ma va in affanno sino alla fine del match senza lasciare il segno. Così non si va da nessuna parte.

CENTROCAMPO ANDAMENTO LENTO: PARFAIT “SALVA” SALVI. Bellazzini perde tanti palloni preziosi in mediana, sbaglia un gol già fatto e tentenna nel costruire azioni decisive. Melara è appesantito, ma almeno ci mette tanto impegno e corsa. Vale lo stesso identico discorso per Ferreira Pinto, mentre gli unici a fare il proprio dovere sono Salvi e il neo-arrivato Parfait che si aiutano a vicenda e provano a reggere da soli la mediana. Compitino: gli avversari ballano e il Lecce resta a guardare.

ATTACCO CAPITAN MICCOLI, IL BOMBER DEI GOL INUTILI. Miccoli regge da solo come unico terminale offensivo un reparto poco concreto e cinico, troppo isolato e a tratti in serie difficoltà, con Baiocco, il portiere avversario, che ha riposato per quasi tutto il corso dei 90′ con il solo capitano giallorosso che lo impegna in almeno due occasioni e per il resto per lui è solo ordinaria amministrazione. Nella ripresa entrano Zigoni e Beretta, ma sono davvero poca roba. Troppo poca per due come loro da cui ci si aspetta molto di più. Da rivedere.

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