BENEVENTO (di Pierpaolo Sergio) – Commentare la disfatta in terra campana, terza, pesante sconfitta di fila, diventa arduo. Il Lecce “ammirato” al cospetto del Benevento è apparso tutto fuorché una squadra in grado di reggere il confronto con l’avversario. La condizione psicofisica è approssimativa per svariate ragioni (alcune onestamente oscure), la lucidità scarseggia in ogni reparto con la difesa che lancia segnali di pericolo davvero allarmanti e l’attacco che è Miccoli-dipendente nel bene e nel male. Pochissime le note positive tra i salentini, tra le quali Salvi e Parfait, per il resto è notte fonda. Moriero, al momento, ha affermato di godere ancora dell’appoggio della società espressogli a fine match dal diesse Antonio Tesoro ma deve trovare al più presto il bandolo della matassa per non perdere ulteriore terreno in classifica.

1. Perucchini In avvio di gara alcune sue leggerezze potevano costare care al Lecce. Assolutamente non impeccabile sui gol di Mancosu, Evacuo e Mengoni dimostrando di dover lavorare molto sui fondamentali. voto: 4.5
2. Bencivenga s.v. La sua gara dura appena 3 minuti e mezzo, poi deve uscire per un infortunio muscolare alla coscia sinistra. (dal 5’ pt Nunzella) Entra a freddo e sbanda sulle incursioni avversarie lungo la sua zona di competenza, si becca un cartellino giallo per un fallo al limite, appare frastornato. voto: 4.5
3. Vinetot Ancora una prestazione sconcertante, manca d’intesa con i compagni di reparto, si perde spesso l’uomo assegnatogli e provoca il fallo da cui scaturisce la punizione del 3-0 prima ed il rigore del 4-1 poi. Imbarazzante. voto: 4
4. Martinez Gli sbandamenti difensivi coinvolgono anche lui. Troppa foga e scarsa lucidità negli interventi davanti Perucchini. E’ a corto di forma e personalità. voto: 4.5
5. D’Ambrosio Esordisce in questo torneo e non dispiace. Copre e si propone in avanti, ma in fase difensiva è un po’ lacunoso. voto: 5
6. Salvi Con Parfait accanto deve correre meno del solito. Lavoro oscuro il suo anche se poco produttivo, ma a lui si chiede di contrastare, non costruire il gioco. voto: 5.5
7. Bellazzini manca una palla al bacio che gli offre Miccoli per portare in vantaggio il Lecce, vaga a centrocampo cercando la posizione migliore inutilmente. voto: 4.5 (dal 16’ st) Zigoni Non pervenuto nel tempo che ha avuto a disposizione, lo stesso per minutaggio di Beretta. voto: 4.5
8. Parfait Positivo l’innesto dal primo minuto dell’ex Cesena. Dà inizialmente ordine e geometria al centrocampo leccese finché la condizione regge. voto: 5
9. Ferreira Pinto Ancora una prestazione opaca per l’ex Varese. Gira a vuoto e non offre spunti degni di nota. I cambi di fascia con Bellazzini non sortiscono alcun effetto. voto: 4.5 (dal 16’ st) Beretta Appena entrato si rende pericoloso con un tiro che il portiere di casa smanaccia; pare una risorsa da sfruttare meglio in futuro. voto: 5.5
10. Miccoli Rischia di passare alla storia come il bomber dei gol inutili. Non sta bene e si vede. In ritardo, lento, appannato sotto rete, troppo solo lì davanti, non è questo il Miccoli che può fare la differenza per l’11 di Moriero nonostante i 3 gol in classifica marcatori. voto: 5
11. Melara Prova qualche spunto in avanti, ma il suo apporto risulta inconcludente e sbaglia troppi controlli di palla sotto pressione avversaria. voto: 4.5

All. Moriero La sua panchina scricchiolava prima di questo match ma afferma che sia stato rinfrancato dalla società stasera. Tre ko su altrettante gare sono comunque un fardello difficile da sopportare per lui, l’ambiente e la società. La reazione annunciata come risposta al nulla visto contro L’Aquila si è vista solo in parte, gli servirebbe tempo e serenità per portare il suo Lecce fuori dal pantano dei bassifondi della classifica. Sfortunato per i cambi obbligati a causa di infortuni e poco fortunato in generale, elemento fondamentale nel calcio per sua stessa ammissione… Mission impossible? Voto: 4.5

Arbitro Dei Giudici Controlla con qualche sbavatura una gara che rischiava di essere ad alto tasso di “elettricità” ma ci ha pensato il Lecce a togliergli le castagne dal fuoco chiamandosi presto fuori dall’agone. voto: 5.5

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