LECCE – (di Carmen Tommasi) Era la voce professionale, calda e passionale di TeleRama che ha accompagnato il Lecce in trasferta nella passata stagione. Ora è a Milano a seguire con la solita professionalità e passione le squadre di serie A e B per Infront Sports & Media. Ma Raffaele Pappadà, giornalista professionista, continua a seguire lo stesso le sorti del Lecce nell’appena iniziato ed insidioso campionato di Lega Pro: “Spero che il mister riesca finalmente a dimostrare il suo valore sulla panchina -spiega Pappadà- che sognava, e che di conseguenza, questo Lecce si dimostri una realtà in questo campionato”.
Lo scorso weekend ha commentato il Sassuolo dell’ex Lecce Di Francesco: come prosegue la sua esperienza milanese?
“Procede molto bene: l’adattamento avanza, anche se quando sei salentino non puoi non sentire la mancanza di casa. Il lavoro, questa passione smodata per questo lavoro, compensa il deficit, famiglia e amici fanno il resto. A proposito di Di Francesco: su alcuni giornali mi è sembrato di leggere di un’altra partita, in realtà il Sassuolo l’ha giocata molto meglio del Livorno, pagando però inesperienza e la serata no dell’altro ex, Rosati. Non darei i neroverdi per già retrocessi, come ho letto su più pagine: è chiaro che la strada è tutta in salita, ma emettere sentenze a settembre è davvero esagerato”.
Da buon salentino segue ancora il Lecce: come si è rinforzata la squadra di Francesco Moriero?
“Seguire la squadra da lontano non è la stessa cosa: da vicino hai un quadro della situazione molto più ampio e dettagliato. Tirando approssimativamente le somme mi sembra che ne sia venuta fuori una squadra più ‘di categoria’, con più corsa e fame rispetto a quella della scorsa stagione. E poi ha Miccoli, più di tutti gli altri un extra-lusso per la categoria”.
Come vede la coppia d’attacco Miccoli-Zigoni?
“Mi sembra una coppia ben assortita: Zigoni ha tutte le caratteristiche per essere la spalla giusta di Fabrizio, che in passato si è esaltato più con attaccanti di grande fisico e stazza, come i vari Caracciolo e Amauri, che con altre tipologie di prime punte. Nelle squadre di Moriero, poi, il centravanti è sempre stato un apri-spazi, oltre che un finalizzatore”.
Il girone B è una sorta di serie B come sostengono i più: quali squadre daranno più fastidio al Lecce?
“Il girone B è sicuramente diverso da quello in cui eravamo nella scorsa stagione: a maggior ragione serviva una squadra con caratteristiche di categoria. Sicuramente il Benevento ha un grande organico e il Perugia è da tenere d’occhio. La Salernitana ha fatto le cose in grande e ha due calciatori che conosco molto bene: Molinari e Ginestra, grandi protagonisti della storica promozione del Gallipoli in B. Sinceramente, ancor prima del fischio d’inizio dell’Arechi, continuavo a chiedermi perché non sono mai stati accostati concretamente al Lecce. Ginestra non ha bisogno di presentazioni, ha classe da vendere e i suoi gol li ha sempre fatti, Molinari avrebbe fatto le fortune giallorosse anche nella passata stagione”.
Cosa serve per vincere questo campionato di Lega Pro?
“Sulla scorta dell’esperienza della scorsa stagione servono soprattutto fame, unità d’intenti e capacità di soffrire, di non sfaldarsi alle prime difficoltà (siano esterne o interne)”.
Faccia il suo in bocca al lupo agli uomini di Moriero…
“Spero che il mister riesca finalmente a dimostrare il suo valore sulla panchina che sognava, e che di conseguenza, questo Lecce si dimostri una realtà in questo campionato. Per quel che mi sarà possibile, quando non avrò contemporaneità di telecronaca, lo seguirò sulle frequenze “di casa” di TeleRama. Un grosso in bocca al lupo anche a leccezionale.it, ovviamente!“