MorieroLECCE – Francesco Moriero ha coronato il suo sogno: è lui il nuovo allenatore dell’U.S. Lecce. Un premio, un regalo che si è fatto e che la famiglia Tesoro gli ha fatto, una grande gioia personale, ma anche per i tanti tifosi giallorossi che lo hanno acclamato a gran voce allo stadio, sui social network, nelle trasmissioni televisive.

Il ritorno da titolare sulla panchina leccese è per il popolare Checco un po’ come sognare ad occhi aperti. Da wonder-boy con i biondi riccioli che incantavano gli avversari quando da giovanissima promessa faceva girare la testa agli avversari (chiedere ad Antonio Cabrini per informazioni…), a calciatore affermato prima nel Lecce e meritevole poi di giocare titolare anche in club prestigiosi quali Roma, Cagliari, Inter, Napoli o nella Nazionale italiana che tanto bene fece in Francia nel 1998, fino a tecnico avversario con il Frosinone.

Le tappe della vita e delle carriere di Moriero si sono così legate a quelle del Lecce calcio in un turbine sempre impetuoso di emozioni e sensazioni. L’episodio più eclatante risale alla stagione 1997/’98: allo stadio di “Via del Mare” si affrontavano il Lecce di Claudio Cesare Prandelli e l’Inter guidata da Gigi Simoni dei Ronaldo, Djorkaeff e, appunto, Francesco Moriero. Una gara in notturna in cui i giallorossi persero per 5-1, ma in cui si registrò una pagina da libroCuore. L’ex centrocampista dei salentini, nato e cresciuto calcisticamente tra le fila dell’U.S. Lecce, ebbe sui piedi la palla del quinto gol, ma tutto solo davanti a Lorieri, preferì passare la sfera al compagno tutto solo a pochi metri dalla linea di porta pur di non segnare al “suo” Lecce. Applausi a scena aperta anche da parte dei supporters giallorossi e addirittura qualche tiratina d’orecchie dall’entourage nerazzurro per non aver calciato in porta.

Ma quella scelta lo ha consacrato a vita quale beniamino del pubblico leccese ed oggi, a distanza di 15 anni, quando il biondo dei riccioli ha lasciato spazio ad un più maturo effetto sale e pepe, le strade di Moriero e del club che lo ha visto esordire nel calcio che conta si incrociano e si tornano a fondere. In bocca al lupo mister, anzi, meglio dire semplicemente… Checco.

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