numero 10LECCE (di Pierpaolo Sergio) – C’era una volta, ma non troppo tempo fa, un calcio fatto di campioni, leggende, miti veri e numeri 10. Era il calcio romantico in cui un giocatore legava il proprio nome a quello del club in cui militava in maniera spesso indelebile, impersonando l’idolo per eccellenza di stuoli di supporters che riconoscevano nel numero di maglia da lui indossata lo stesso asso. È il caso dei vari Pelè, Diego Armando Maradona, Michel Platini, Zico, Roberto Baggio o Alessandro Del Piero. L’ex stella campione del Mondo dei mondiali giocati in Germania nel 2006 è, insieme a Totti, probabilmente l’ultimo simbolo del calciatore-bandiera di un club. Alessandro Del Piero, nell’immaginario collettivo dei tifosi juventini, ha ereditato il peso di quella maglia emblema del fantasista, del giocatore più tecnicamente dotato, di colui che da solo riesce a cambiare le sorti di un incontro.

Ma il calcio moderno, quello tanto inviso ai puristi del football ed agli ultrà, è una macchina per fare soldi prima che spettacolo, il merchandising impone le proprie regole e le magliette non sono più la seconda pelle dei calciatori, ma uno strumento di promozione commerciale da propinare ai tifosi-clienti. E poco importa se quella maglia oggi è indossata dal “top player” di turno, che magari farà una magra figura e verrà mandato via nell’arco di un paio di stagioni. Il mercato vuol così. Ecco allora, che a Torino, la Juventus assegna il blasonato e quasi sacro numero 10 a Carlito Tevez, punta argentina da anni in predicato di venire a giocare in Italia ed approdato solo ora nel campionato che un tempo veniva definito “il più bello del mondo”.

È vero che fu lo stesso Alessandro Del Piero a non voler chiedere il ritiro di quel numero, come avvenuto con i vari Crujff, Franco Baresi o Paolo Maldini, ma è pur vero che il suo rapporto col club bianconero non si è concluso in maniera idialliaca. Riuscirà il Tevez di turno a non far rimpiangere Del Piero? Al campo l’ardua sentenza, mentre i tifosi se ne  faranno, ahiloro, l’ennesima ragion di… marketing.

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Pierpaolo Sergio
Dal 1995 in redazioni televisive (Tele C 10, TV10, Top Video, Canale 8, Video Salento, TeleSalento e L'ATV) con conduzione di trasmissioni sportive, culturali, telegiornali (Studio10 News, 10 News, Tg8, VS Notizie) e trasmissioni sportive (Fuoricampo, Bomber, Replay, Leccezionale TV), politiche (elezioni e referendum), sociali (Telethon '97); programmi d'approfondimento e commenti di eventi sportivi. Carta stampata: Il Corriere del Mezzogiorno, LecceSera, Il Paese Nuovo, Espresso Sud, Città Magazine, Fuorigioco, L'Ora del Salento, Il GialloRosso. Web: dal 1999 al 2001 redattore per leccesette.it Nel 2002/'03 redattore de legiraffe.it Dal 2006 al 2009 direttore responsabile de “Il Picchio Magazine” Dal 2006 al 2021 direttore responsabile de “Il GialloRosso” edito dal Lecce Club CC; Dal 2006 al 2010 corrispondente dal “Via del Mare” per Italia 7 Gold per “Diretta Stadio” Dal 2012 opinionista fisso de “Palla prigioniera” su corrieresalentino.it e dal 2016 de "Cuore Giallorosso" su salentotelevision.it Dal 2012 addetto stampa delle associazioni “Noi Lecce” e "Passione Lecce" Dal 2013 direttore responsabile de leccezionale.it e conduttore di "Leccezionale TV" Dal 2021 conduttore di "Passione Lecce 1908" su salentotelevision.it Dal 2022 caporedattore di leccesette.it

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