La ricerca nel settore dell’ Ingegneria dei Tessuti e dei Biomateriali, si rivela oggi più che mai di grande attualità: la messa a punto di materiali e tecnologie che favoriscano la ricrescita di tessuti biologici è una delle sfide del Dhitech, che punta molto proprio sulla medicina rigenerativa.
Su questo tema, nell’ambito dei progetti Repair e Rinovatis, il Distretto Tecnologico High Tech e i suoi Soci stanno lavorando da tempo, con la ferma convinzione che la sinergia con l’Università del Salento e l’ Ospedale San Raffaele di Milano possa dare ottimi frutti nel prossimo futuro.
Oltre ai risultati lusinghieri ottenuti in campo internazionale da Alessandro Sannino e dallo staff di ricercatori che lavorano con lui, anche gli “imprenditori/innovatori” formati dal Dhitech stanno ottenendo importanti soddisfazioni.
Dopo l’importante conferenza europea sui biomateriali Liverpool, ESB 2014, alla quale hanno preso parte Graziana Monaco, Angelica Panico e Deborah Pedone, altre due giovani esperte del progetto Rinovatis, Daniela Izzo e Stefania Scialla, stanno partecipando ad un evento internazionale: il 26° Simposio Annuale Internazionale di Bioceramici, che si tiene a Barcellona in questi giorni (fino all’8 novembre).
Sono lì per presentare due lavori innovativi, che esprimono bene lo spirito e le potenzialità del progetto al quale afferiscono le due laureate: uno riguarda la rigenerazione della cartilagine e si intitola“A novel single materiale composite for cartilage regeneration: chitosan fibers self-assembly into chitosan matrixes.” e l’altro focalizza l’attenzione su alcuni materiali sostitutivi dell’ osso “Synthesis of bioactive and simultaneously magnetic hydroxyapatite nanocrystals.”.
“L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di studiare il chitosano come biomateriale per lo sviluppo di scaffold porosi per la rigenerazione della cartilagine.- spiega Daniela Izzo, che sottolinea- “è stato sviluppato un materiale composito su cui indirizzare studi futuri, in vitro ed in vivo, per valutare l’uso di questi materiali come potenziali sostituti per la rigenerazione della cartilagine.”. Per quanto riguarda il secondo studio, Stefania Scialla afferma che lo scopo è stato quello di “implementare una procedura di sintesi di nanocristalli di idrossiapatite bioattivi e magnetici che agiscono come potenziali sostituti ossei e biomateriali per il trattamento ipertermico dei tumori ossei.”.
Rinovatis sta operando per creare in Puglia una vera e propria struttura d’eccellenza nel settore della Tissue Engineering: Ci si occupa non solo di curare il flusso di informazioni tra i vari partners del progetto, ma anche di creare una community di imprese, cliniche ed enti di ricerca presenti sul territorio per agire insieme nel nome dell’innovazione e della diffusione dei risultati raggiunti.
Viva soddisfazione viene espressa dal Presidente del Distretto Lorenzo Vasanelli.
IL DHITECH: Il Distretto Tecnologico Pugliese High Tech opera nell’ambito delle attività di ricerca e di formazione sviluppate in progetti a valenza nazionale e comunitaria.
Loscopo del Distretto è facilitare ed orchestrare lo sviluppo di un Ecosistema di Imprenditorialità Innovativa High-Tech incardinato su tre sistemi socio-tecnici:
- Ingegneria Tissutale per la medicina rigenerativa
- Nanotecnologie Molecolari per l’ambiente e la salute
- ICT per l’Innovazione nel Disegno di prodotti e servizi ad alto contenuto di conoscenza e sostenibili.
L’ecosistema ha come riferimento il modello Europeo delle “Knowledge and Innovation Communities” il cui approccio allo sviluppo è basato sulla valorizzazione e diffusione della conoscenza. Obiettivo strategico primario per il raggiungimento delle finalità del Distretto è la creazione di una consistente massa critica di attori dello sviluppo, tra cui è centrale la figura degli “Innovatori/Imprenditori”, giovani che, con solide basi scientifico/tecniche, siano in grado di promuovere ed attuare percorsi di valorizzazione della conoscenza per innovare il sistema produttivo anche attraverso la nascita di nuova impresa High – Tech. Centrale nella metodologia di azione del Distretto è quella dei Living Labs ambienti in cui ricercatori, imprenditori, esponenti della Pubblica Amministrazione e cittadini cooperino a definire gli obiettivi di ricerca, sperimentarne i ritrovati e diffonderne i risultati, secondo un approccio di open innovation.