logo palermo 1982 LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Era l’ormai lontano 8 settembre 1986. Una data che i tifosi del Palermo non potranno dimenticare facilmente. In quel giorno, infatti, la Figc decretò il fallimento della S.S. Palermo Calcio S.p.A. già in difficoltà per il coinvolgimento nello scandalo del calcio-scommesse, ricordato anche come “Totonero-bis“, ossia l’inchiesta relativa ad un giro di puntate illegali su partite dei campionati professionistici (militanti dalla Serie A fino alla Serie C/2) nelle stagioni 1984-1985 e 1985-1986.

La Procura Federale stabilì che, per quanto emerso a carico del club rosanero e di una quindicina di tesserati coinvolti assieme all’allora presidente Salvatore Matta ed al dirigente Onofrio Schillaci, i siciliani dovessero subire una penalizzazione di 6 punti da scontare nella stagione 1986/’87. Ma non solo la situazione era critica per il calcio-scommesse, a decretare la “morte” calcistica del Palermo fu la situazione economica e finanziaria del club che fu così  radiato dalla Figc, il cui presidente era all’epoca Antonio Matarrese, per un debito di quasi 500 milioni di vecchie lire ed escluso da tutti i quadri federali.

Matarrese, head of Italy's soccer league, observes a parliamentary session at the Montecitorio Palace in RomeGià, proprio Antonio Matarrese, in quegli anni potentissimo signore del Palazzo del Calcio italiano, nonché deputato per 5 legislature tra le fila della Democrazia Cristiana, che è stato membro del Comitato organizzatore dei Mondiali di Italia 90, presidente del comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo di Bari 1997, oltre a vicepresidente della FIFA e dell’UEFA, vicepresidente vicario della Lega Calcio, carica creata appositamente per lui, primo presidente di “Gioco Calcio“, piattaforma televisiva alternativa che durò una sola stagione, nel suo tentativo di rompere il monopolio di Sky e che aveva come ha a tutt’oggi, interessi economici legati al sodalizio biancorosso.

Franco Jurlano. Foto dal libro Lecce 80 anni d'amore di E. Bianco e A. Corcella.Stando alle fonti raccolte in quel periodo, pare che l’unico dirigente che si oppose dall’interno della Lega Calcio al fallimento del Palermo sia stato l’ex presidente dell’U.S. Lecce, Franco Jurlano pur consapevole che la sua sarebbe stata una posizione ininfluente. Però, proprio in virtù di quell’atto di inattesa e spontanea solidarietà espressa dall’allora numero uno giallorosso sarebbe scaturito il solido gemellaggio tra le due tifoserie che dura ancora oggi. Una simpatia a pelle unisce i sostenitori di entrambe le squadre e non manca occasione per rinnovare e rinsaldare quell’ormai quasi trentennale patto d’amicizia, vuoi pure per la militanza di un calciatore che ha fatto cose egregie a Palermo con la casacca rosanero addosso, ossia quel Fabrizio Miccoli oggi capitano pure del “suo” Lecce, nonché grande tifoso giallorosso ma con una fetta di cuore colorata di rosa e di nero, che a Palermo ha messo su pure famiglia.

gemellaggio Lecce e PalermoNel tempo, la società sicula ha fortunatamente conosciuto nuova vita e nuovi splendori in ambito sportivo. Il ritorno in serie A, fallito la sera del 7 giugno 2003 allo stadio di “Via del Mare” proprio al cospetto di un Lecce che si impose per 3-0 davanti ad oltre 40mila spettatori e che approdò nella massima categoria, fu rimandato di una sola stagione. Il Palermo Calcio, divenuto qualche anno prima Unione Sportiva Città di Palermo, tornò in A riuscendo a centrare lusinghieri risultati nel suo palmares quali il piazzarsi al posto posto in più stagioni, raggiungere gli ottavi di finale della Coppa UEFA e disputare la finale di Coppa Italia poi persa 3-1 con l’Inter il 29 maggio 2011 in uno stadio “Olimpico” di Roma gremito all’inverosimile di tifosi rosanero.

LeccezionaliSono trascorsi ben 27 anni da quelle vicende che portarono alla scomparsa del calcio giocato a Palermo. Domenica prossima, in serie B, il destino metterà di fronte proprio i rosanero ed il Bari, la cui proprietà è nelle mani della famiglia Matarrese dal 1977, ma che proprio all’indomani del match da disputare allo stadio “Renzo Barbera” avvierà la procedura di fallimento pilotato nella speranza di mantenere la categoria ed il titolo sportivo in caso di cessione del pacchetto di maggioranza ad una nuova proprietà.

Corsi e ricorsi storici, potrebbe chiosare qualcuno. Facile immaginare l’accoglienza che in Sicilia troveranno i biancorossi… I tifosi palermitani di certo non hanno dimenticato e stanno già pregustando la “vendetta” calcistica contro Matarrese servita fredda. Molto fredda.

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